Nela: "Mi piace il progetto Roma, c'è modernità e voglia. Attenti a non sottovalutare il Bologna"

21.12.2011 11:00 di  Simone Francioli   vedi letture
Fonte: ilsussidiario.net
Nela: "Mi piace il progetto Roma, c'è modernità e voglia. Attenti a non sottovalutare il Bologna"
Vocegiallorossa.it
© foto di Andrea Pasquinucci

L'ex difensore della Roma Sebastiano Nela, oltre 280 presenze con la casacca giallorossa, ha rilasciato un'intervista al portale ilsussidiario.net nella quale parla della sfida di stasera e del progetto capitolino:

Allora, Nela: che partita sarà quella di Bologna?

"Una partita da non sottovalutare. Mi è capitato di commentare Bologna-Milan e ho potuto ammirare una squadra molto aggressiva, molto motivata, in cui, da metà campo in su, riuscivano a manovrare molto bene la palla a terra. Del resto, ai rossoblù non mancano di certo i giocatori di qualità: penso a Ramirez, a Diamanti…".

Quali potranno essere, dunque, le potenziali insidie per la Roma?

Se il vero Bologna è quello, c’è da preoccuparsi (ride, ndr). Ma si sa che ogni partita fa storia a sé, non è facile fare previsioni".

Dal match di Napoli che indicazioni si possono trarre?

"E’ stata una gran bella vittoria, ottenuta con una prestazione all’altezza. Devo dire che c’è stato anche un pizzico di fortuna, ma nel complesso parlerei di vittoria meritata".

Chi le è piaciuto di più tra i singoli?

"Francamente, è stata una partita in cui ho apprezzato soprattutto la forza del collettivo. Se poi devo fare qualche nome in particolare, sottolineerei la prova di Lamela e Osvaldo, abili a sacrificarsi in entrambe le fasi, il solito ottimo De Rossi ed anche la buona disponibilità di Totti".

A proposito di De Rossi: visto in difesa contro la Juve, ha un futuro in quel ruolo?

"Daniele è un giocatore universale, completo. Già adesso è il primo a scalare dietro, mettendosi in mezzo ai due centrali difensivi per avviare l’azione. Diciamo che in difesa, dove peraltro ha dimostrato di starci alla grande, ci andrà soprattutto per necessità. Il suo vero ruolo rimane quello di centrocampista".

E Totti? Dopo la dedica di Napoli, è scoppiata la pace con Luis Enrique?

"Ma lì non c’è stata alcuna guerra. C’è stata, forse, qualche piccola incomprensione ad inizio stagione, ma sono cose normali. Luis Enrique era appena arrivato, doveva spiegarsi coi suoi nuovi giocatori, a cui ha chiesto da subito il massimo sacrificio. Da quello che so io, i ragazzi sono contenti del mister e della sua filosofia, che è molto chiara. Chi non si impegna al 100% negli allenamenti non scende in campo".

Azzardiamo: forse uno come Borriello non si applica come il mister vorrebbe?

"No, questo proprio no. L’allenatore è contento di tutti, fa solo le sue scelte. Più che altro, è probabile che, per il suo modo di vedere il calcio, Borriello non abbia le caratteristiche necessarie".

E quindi andrà via?

"Questo dovete chiederlo alla società".

De Rossi, invece, che farà? Da mesi i tifosi attendono il suo sì al rinnovo, ma non arriva mai.

"E’ una situazione delicata, è difficile dire una mezza parola in più rispetto a quanto già sappiamo. Per quello che so, il ragazzo vuole rimanere e la società, naturalmente, non vuol lasciarselo sfuggire. Mi auguro solo che arrivi presto la firma".

A gennaio Luis Enrique avrà qualche ‘regalo’?

"Non so, secondo me a questa Roma non manca nulla di particolare. Se poi capiterà l’occasione giusta, si vedrà. Si sa, comunque, che il grosso del lavoro, in questi casi, viene fatto in estate".

In definitiva, lei si aspetta una Roma vincente già da quest’anno?

"No, credo che questo sia un anno di transizione, di crescita. Nessuno ha chiesto a Luis Enrique di vincere lo scudetto e penso che nemmeno siano stati fissati degli obiettivi, ad inizio anno. Si tratta di portare avanti un progetto nuovo, con tanti giovani".

Ma a lei piace questo progetto?

"Sì, molto. C’è modernità, c’è voglia. Mi piace soprattutto il modo in cui viene gestita la partita, tutto basato sul possesso palla. E io ho giocato con Liedholm, so di cosa si tratta".

Vuole dirci che rivede qualcosa del Barone in Luis Enrique?

"Per certi paragoni, ovviamente, è ancora presto, ma di sicuro rivedo un modo simile di fare la zona, di provare a comandare la partita. Liedholm diceva sempre: “Se la palla la teniamo noi, è impossibile che gli avversari segnino”. E’ una filosofia sempre attuale".