Kjaer: "Burdisso e Juan sono i titolari, io lavorerò duro. Possiamo arrivare anche al primo posto. Totti fa sempre la differenza" AUDIO!

08.09.2011 12:35 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

Avrà inizio tra pochi minuti la conferenza stampa di Simon Kjær, a Trigoria. Come si consueto, Vocegiallorossa.it vi propone la diretta testuale e fotografica!

 

Cosa ti ha spinto a scegliere la Roma?
"Sono molto contento di essere qui, ci sono tanti nuovi giocatori".

Ci sono tanti giovani talenti, che idea ti stai facendo?
"Tanti bravi giocatori ma qui ci sono anche Totti, De Rossi, tanta esperienza, tanti bravi giovani, riusciremo a fare un bel campionato".

Il tuo obiettivo per questa stagione, tuo e della squadra?
"I primi due in difesa sono Juan e Burdisso, io lavorerò duro e spero di poter avere spazione. Milan e Juve sono due grandi squadre ma possiamo fare bene".

Hai temuto che la trattativa potesse saltare?
"Quando sono tornato in Germania non ero contento ma Walter mi ha sempre detto che avremmo trovato una soluzione".

La tua esperienza in Germania non è stata positivia, cosa non ha funzionato?
"Era un gran progetto ma non ha funzionato, né per me né per la squadra".

La tua voglia di riscatto potrebbe essere una marcia in più, anche considerando che Burdisso e Juan sono al momento i titolari?
"Credo di sì, sono giovane e devo lavorare. Credo in me stesso, devo far vedere le mie qualità in allenamento".

Ti senti pronto per giocare fin da subito?
"Sì, sì, io sono pronto, se serve ci sono".

Sabatini quanto ha influito? Ti ha convinto in modo speciale?
"C’è un grande rapporto con lui. Ci fidiamo l’uno dell’altro. Non ho ci ho pensato molto, sono stato convinto sin da subito".

Si sta parlando molto della situazione del capitano, che ora si è definita e chiarita. Cosa rappresenta per te Totti nel progetto Roma? Un capitano che può prendervi per mano?
"Totti è Totti. Ha qualità enormi e fa sempre la differenza, anche in questo progetto. E’ il capitano e secondo me deve giocare sempre, perché apre spazi agli altri giocatori, fa la differenza sempre".

La Roma deve puntare ai primi 3 posti? Fino a dove può spingersi?
"Secondo me è possibile arrivare anche al primo posto, ma ci vorrà tempo per la squadra che ha un sacco di nuovi giocatori. Dopo 5-10 partite potremo vedere come va e valutare la qualità del team, la nostra reale forza".

L’inizio anomalo, eliminazione con lo Slovan e ritardi del campionato, può influire negativamente sulla vostra stagione?
"Certo per me è stato perfetto il ritardo, ora ho un paio di giorni per conoscere la squadra".

Cosa ricordi di quando affrontavi la Roma col Palermo? Sei rimasto impressionato dalla tifoseria?
"Era sempre difficile venire qui a giocare. Abbiamo vinto contro la Roma. E’ una grande tifoseria".

Il tuo calo di rendimento al Wolfsburg è anche legato agli allenamenti, molto più blandi rispetto a quelli italiani? Quali sono i tuoi rapporti con il tecnico Magath?
"In Italia il lavoro è diverso. Il mio rapporto con Magath? Preferisco non parlarne…"

Perché il numero 44? Quali sono le differenze tra campionato tedesco e italiano?
"Ho scelto il 44 perché Juan ha il 4, 24 e 34 erano occupati… Qui il calcio è un po’ più tattico, si lavora come squadra, fidandosi dei propri compagni. In Germania è sempre e solo uno contro uno, devi fidarti solo di te. Non è il mio tipo di calcio".

Hai dimostrato spiccate doti nel gioco aereo. Ci sveli alcuni aspetti in cui invece devi migliorare?
"Posso e devo migliorare in tutto. Sono ancora giovane e ho un sacco di voglia di imparare. In Germania non ho giocato molto di anticipo e qui dovrò farlo, anche per il tipo di calcio che vuole fare Luis Enrique".

Che idea ti sei fatto del nuovo allenatore?
"Lui ha il suo modo di fare calcio e sta lavorando molto con la squadra. Per me è perfetto perché giochiamo a calcio. Voglio tenere la palla e mi piace essere attivo anche nella fase offensiva e propositiva. E’ perfetto".

E’ possibile un’idea di difesa a 3 con te, Juan e Burdisso?
"Tutto è possibile, io però non ho ancora visto allenamenti a tre e quindi per me giocheremo con la difesa a 4".

A Palermo giocavi con una difesa a 4 piuttosto in linea. Luis Enrique invece predilige gli esterni molto alti…
"Si, serviranno allenamenti e partite per abituarsi a questo tipo di calcio. Però come persona e come giocatore lui preferisce giocare così e così dietro è un po’ più facile giocare in anticipo. Mi piace così".

 

Presentazione Simon Kjaer by Vocegiallorossa