Cristante: "Per questioni di ambientamento, per me sarebbe stato più facile giocare più avanzato anche con la Roma. Non ho nostalgia, sto bene nel mio ruolo attuale"
Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato su SportWeek, inserto settimanale de La Gazzetta dello Sport dopo le anticipazioni di tre giorni fa. Queste uno stralcio delle sue parole:
Parla portoghese?
“Sì, con Fonseca, Pinto e Mourinho ho potuto esercitarmi anche nella Roma. Ma Mou parla l’italiano molto meglio di quanto io parli portoghese”.
A Trigoria si dice che lei sia il calciatore più intelligente che ci sia in squadra. Qualche volta può essere un problema?
“Non posso dirlo io di essere il più intelligente, ma essere a conoscenza delle cose, sapere come comportarsi e come muoversi in tutte le situazioni sicuramente può essere un aiuto in più”.
Qual è il suo sogno?
“Vincere la Champions League”.
Da ragazzo aveva un giocatore come punto di riferimento?
“Frank Lampard era quello che seguivo di più”.
Qual è stata la vostra reazione quando avete scoperto che Mourinho sarebbe diventato il vostro allenatore?
“Credo fossimo tutti in pullman. Nessuno pensava potesse essere vero, anche perché non era trapelato nulla. Poi siamo stati felici, ovvio”.
Quando lei arrivò alla Roma dall’Atalanta, era il centrocampista più prolifico della Serie A. Rimpiange i tempi in cui giocava più avanzato?
“Mi piaceva, ma dipende dalle esigenze. Quando sono arrivato forse era più facile, per una questione di ambientamento, giocare davanti e segnare di più. Se fai gol, va tutto meglio. Ma sto bene anche nel mio ruolo, attuale, non ho nostalgia”.
Chi vince il Mondiale?
"L’Argentina è molto forte, la vedo bene. Poi c’è Dybala. È forte, lo sapevamo già. Siamo stati contentissimi del suo arrivo, fa la differenza e ci darà una grossa mano. D’altronde, abbiamo costruito un’ottima squadra, abbiamo vinto un trofeo, siamo migliorati tanto".