Bruno Conti: "Sono orgoglioso del rinnovo, ringrazio Walter Sabatini. La Roma è la mia vita. Carlo Ancelotti mi ha parlato bene di Rudi Garcia"
Il responsabile del settore giovanile della Roma Bruno Conti ha parlato ai microfoni di Roma Channel:
Il primo sentimento dopo il rinnovo?
"È sempre emozionante rivedere vecchi compagni. Sono orgoglioso, è un lavoro che porto avanti dal '92, il settore giovanile lo sento dentro, l'ho fatto da calciatore e non nascondo che ero molto contento di fare l'allenatore. Da quando ho questa responsabilità ho cominciato a girare i campi dilettantistici per programmare gruppi di squadre importanti. Sono orgoglioso, ringrazio Walter Sabatini".
Cos'è per te la Roma?
"È la mia vita, partendo da lontano e partendo da mio padre. Non dimentico la sua soddisfazione quando fui preso alla Roma e la sua delusione quando fui girato in prestito al Genoa, non capiva che per me era importante. È la mia vita in generale, sia da calciatore che da dirigente. È un rapporto di stima, rispetto e professionalità. Non mi piace essere qui perché sono Bruno Conti, ma per quello che so fare".
Il lavoro la cosa più importante?
"Direi di sì, la gente viene a vedere ragazzi interessanti che riescono ad emergere. Bisogna saper lavorare in prospettiva, l'abbiamo fatto nel modo giusto. Sacchi ci ringrazia tutt'ora per i ragazzi che tiriamo fuori per le nazionali giovanili".
La prima squadra?
"Walter mi chiede più disponibilità per il discorso prima squadra, quando si arriva in una realtà nuova sappiamo come lavora e come conosce il calcio. Sono convinto e ottimista del lavoro futuro, la cosa che mi ha fatto più piacere è essere a contatto, sono sempre a disposizione. La Roma la sentiamo dentro, quando ci sarà bisogno sarò disponibile per Sabatini".
Cosa ti dicono i dirigenti americani?
"Il fatto di essere conosciuto in tutto il mondo fa piacere. C'è veramente grande stima e grande rispetto, e questo mi fa piacere".
La tua principale soddisfazione è vedere l'esordio dei calciatori in Serie A?
"Quando un ragazzo arriva vuol dire che la società ha lavorato bene. E' bello vincere scudetti giovanili, ma è ancora più bello vedere ragazzi che arrivano. Facciamo selezione tutto l'anno per coinvolgere bambini, vedere giocatori che esordiscono è la soddisfazione più bella. Vedere i Giovanissimi arrivare in finale, contro una squadra che ha speso tanto contro l'Inter, aver retto alla grande con loro mi porta a fare loro i complimenti, così come ad Allievi e Primavera. Sono molto contento".
Cosa significa crescere un ragazzo?
"Quando ho visto alcuni ragazzi in alcuni provini non c'era disponibilità nel pensionato, pur di non perderli ne ho portati quattro a casa mia e poi me li portavo su e giù per gli allenamenti. D'Agostino non ha avuto continuità nella Roma ma ha avuto un'importanza economica. È stato una mia scommessa, per la società è stato un vantaggio e non me la sono sentita di lasciarli andare. C'è stata pazienza da parte di mia moglie, che li faceva mangiare, e dei miei figli, presi un pulmino per portare tutti agli allenamenti".
C'è la possibilità di esportare Bruno Conti per qualche esperienza a livello internazionale?
"Assolutamente sì, con Sabatini si è parlato. C'è un progetto importante, vogliamo portare Roma dentro Roma, comincia a diventare un discorso importante a livello organizzativo e mediatico. Si stanno instaurando rapporti all'estero, anche con società importanti, bisogna portare il marchio Roma in una certa maniera".
Il tuo lavoro viene testimoniato dalle operazioni di mercato, con tante richieste per i ragazzi...
"Direi di sì, abbiamo avuto la fortuna di del gruppo '93-'92-'91, ci sono state esperienze importanti. Questa è la soddisfazione quando si lavora per la Roma, gestire i ragazzi e inserirli al momento giusto. Sabatini lo ha sempre fatto, con pazienza ci saranno risultati e soddisfazioni per i tifosi".
C'è sintonia tra te e Sabatini sulla tecnica?
"Ci conosciamo da quando abbiamo giocato insieme, un anno stupendo per le nostre caratteristiche. Quando si parla con Walter questo è il nostro credo, la società vuole dare visibilità al settore giovanile a Roma e all'estero. Vengono fuori dei giocatori importanti, l'importante è organizzarsi per portare in Italia ragazzi giovani come fanno altre realtà in tutta Europa".
Ti ha sorpreso qualcuno tra i giocatori usciti dal settore giovanile?
"Ci sono ragazzi che quando si esce dalla Primavera hanno esperienze diverse in C e D. L'anno scorso si parlava di un problema fisico di Florenzi, quest'anno abbiamo il discorso di Politano al Perugia. Giocatori ce ne sono tanti, ma di quelli che sono usciti e che continuano a giocare non mi va di fare nomi, preferiamo vedere il futuro della Roma".
Qual è il livello dei più piccoli?
"Abbiamo squadre interessanti tra la classe 2003 e la 2000, è un grande livello, abbiamo dei ragazzi in prospettiva di fasce di età interessati. La bravura non è solo di Bruno Conti, ma anche degli istruttori e degli osservatori che vanno a vedere le partite ogni weekend, è la squadra che ottiene i risultati. Se non si ha vicino gente competente, difficilmente arrivano risultati".
Il talento c'è nella prima squadra...
"Da tifoso dico soltanto Forza Roma e che la Roma non si discute ma si ama. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni da determinati giocatori, Ancelotti mi ha parlato bene di Garcia. Al di là di quello, è un organico che può darci soddisfazione. Stiamo vicini alla squadra, anche io mi sento un tifoso della Roma. Sono ottimista e possiamo prenderci grandi soddisfazioni. Forza Roma".