Balzaretti: "Mi sono integrato bene a Roma. A livello fisico sto bene"

30.11.2012 19:00 di  Yuri Dell'Aquila   vedi letture
Fonte: Roma Channel
Balzaretti: "Mi sono integrato bene a Roma. A livello fisico sto bene"
Vocegiallorossa.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Alle 18.30 è andata in onda, sul canale tematico Roma Channel, un'intervista al terzino sinistro Federico Balzaretti.

Come stai e come vivi questa prima fase romana?
“Un saluto a tutti. E’ stato un ingresso molto facile, ci si conosce, sono tutti ragazzi eccezionali e c’è un bel clima quindi mi sono integrato subito bene. Nonostante sia nuovo sono uno dei più vecchi della squadra, ma è stato semplice perché ci conosciamo”.

Una squadra molto serena...
“Il mix è giusto: ci sono giovani e giocatori di grande esperienza e caratura internazionale. Per il mio carattere, sono solare e positivo, questo mi aiuta nell’ambientamento, ma anche i ragazzi ti aiutano, son tutti molto semplici, con entusiasmo e con il sorriso”.

Qualcuno lo conoscevi.
“Sì, con Daniele (De Rossi, ndr), Osvaldo, Totti ormai... Con Burdisso... E’ molto semplice per quello: quando c’è rispetto e stima da avversario poi giocare assieme è più semplice”.

Qual è il bilancio di questi primi mesi?
“Non sono mai contento di me stesso, sto sicuramente dando il 110%, sono consapevole e contento di questo. Poi ovviamente ci sono errori che fanno parte della partita e possono capitare, però a livello fisico sto bene, mi sto allenando molto bene, bisogna sicuramente migliorare, però è sempre stato alla base il lavoro, cercare di non accontentarmi. Quando c’è da lavorare sono sempre il primo a mettermi a disposizione e in discussione, anche se so che devo fare meglio”.

Di cosa non sei contento nelle tue prestazioni?
“Forse della qualità, sto cercando di aiutare i compagni, soprattutto i più giovani, motivandoli e di aiutarli in campo. Sono contento di essere molto equilibrato: posso fare una gara da 10 o una da 2 ma durante la settimana il mio modo di vedere il calcio è lo stesso. Mi metto sotto a lavorare in campo”.

Qual è il tuo rapporto con i tifosi?
“C’è un grandissimo calore, mi sono trovato molto bene e non posso che ringraziarli. E’ stato un impatto più che positivo, sono molto contento della mia scelta e sono io che devo cercare di dare sempre di più per ripagarli della loro fiducia”.

Hai letto l’intervista di Osvaldo? Ha detto che non è giusto che si venga criticati in un certo modo durante le partite.
“Non si deve passare il confine, credo che Daniel volesse dire che il pubblico che incita anche se sbagli ti aiuta a non scoraggiarsi e a cercare di dare sempre di più. Al giocatore fa piacere sentire l’appoggio della gente, ma credo sia normale che il tifoso possa fischiare o meno un giocatore, una giocata. Il pubblico è molto esigente, fa parte del calcio, c’è un grande calore e si pretende molto”.

Il momento più bello e difficile della carriera?
“Belli ce ne sono stati parecchi, al di là delle vittorie sono stato molto fortunato. I gruppi con cui uno lavora fanno la differenza. Ho avuto compagni di squadra eccezionali e il fatto che io sia stato agli Europei con questa nazionale, che sia arrivato in un club prestigioso come la Roma a 30 anni lo devo tanto a chi è stato con me. Momenti difficili ce ne sono stati, credo che quello più difficile sia stato a Firenze dove ho fatto tanta tribuna. La sintesi del calcio è la domenica: si lavora per la domenica, per la sensazione di entrare in campo, vedere lo stadio pieno... Ho vinto campionati con Torino e Juventus, ho sfiorato la Champions con il Palermo. Fino alla fine mi sono giocato sempre qualcosa, siamo arrivati fino in fondo sempre”.

La Roma sta cambiando: cosa è successo all’inizio?
“C’è meno pazienza in Italia, la nostra cultura porta all’esasperazione in senso positivo o in senso negativo. Credo che ci sia un percorso da fare. Ci sono squadre che all’inizio sono andate così così poi sono migliorate. Quando si cambiano tanti giocatori l’importante è che il gruppo abbia capito che la società ha un progetto, che la gente è dalla nostra parte. Bisogna lavorare e si passa attraverso errori e sconfitte, ma se non si attraversassero non sarebbe così bello se alla fine si arriva a delle vittorie”.

Il tuo rapporto con Zeman?
“E’ buono, lui è l’allenatore e ha rispetto, stima e fiducia di tutti noi. Ci sforziamo di fare tutto quello che lui dice e credo che si veda. Magari non per tutti i 90’... Abbiamo il miglior attacco del campionato, già è un buon punto di partenza, stiamo lavorando sulla fase difensiva e credo si stia vedendo già nelle ultime partite. E’ un reparto che si muove tutto insieme”.

Siete migliorati nell’aggressione alta.
“E’ una sensazione che ho avuto. Stiamo cercando di migliorarci, entriamo in campo cercando di afre le cose migliori ma non sempre riescono. La cosa positiva è che cerchiamo di migliorarci. Ci può stare l’errore individuale, anche se deve essere corretto”

Hai parlato anche delle tue figlie. Fuori dal campo quanto è importante la famiglia?
“Sono il massimo possibile, sono il mio orgoglio, con mia moglie. Viviamo per loro e per dargli il più possibile: ti fanno vedere la vita in modo diverso. Siamo persone fortunate, estremamente privilegiate e abbiamo tutto, è giusto insegnare loro e cercare di dedicare loro tempo. Loro ci vedono in casa, fanno parte della quotidianità. La più grande diventerà come la D’Amico: guarda tutto, la Champions anche... Ogni tanto riesco a vedere un po’ di calcio anche a casa”.

La gara con il Siena: è la gara della continuità.
“Sono d'accordo pienamente con te, a sprazzi abbiamo sempre fatto vedere qualcosa, a parte quella di Torino che è da cancellare. Abbiamo anche fatto del bel calcio, è da presuntuosi credere di dominare per 90’, ci sono anche momenti di sofferenza. Ci sono momenti in cui attacchi e altri in cui soffri. Come prestazione e risultato questa partita deve dare continuità, questo porta entusiasmo e autostima”.

L'infortunio a Pescara?

“Ho preso solo una botta al piede, si è gonfiato ma va bene”

Dove può arrivare questa Roma?

“Porsi obiettivi in questo momento è sbagliato, dobbiamo fare ancora uno step per fare una squadra vera. Ci manca qualcosa per fare il salto di qualità. Per i nostri valori possiamo vincere contro tutti. Ci crediamo ciecamente, è indubbia la qualità della rosa. Prima bisogna riuscire ad essere squadra”.

Dodò: ne parlasti in maniera straordinaria.
"Deve solo star bene fisicamente. E' fortissimo, il suo obiettivo ora è quello di essere al 100%. Una volta che si è messo a posto diventerà titolare, è fondamentale, ha qualità tecniche e di corsa non indifferenti. Giocando imparerà a trovare il suo equilibrio, migliorerà anche a livello caratteriale perché è giovane, si passa da alti e bassi”.