Roma Primavera, Volpato: "Incontrare Totti è stato un sogno, per me è come un fratello maggiore. La Roma ha uno dei migliori settori giovanili nel mondo"
Il numero 10 della Roma Primavera Cristian Volpato ha rilasciato un'intervista a sport.optus.com.au. Queste le sue dichiarazioni.
“La prima volta che sono venuto a Roma ho detto a mia mamma «Devo incontrare Francesco Totti», lei mi ha detto «Sì, si, sì», come a dire «Continua a sognare». Circa tre mesi dopo è venuto da me e mia madre e le ha detto «Sto aprendo un' agenzia e voglio davvero che tuo figlio sia il nostro primo giocatore». Ed è stato come un sogno che diventa reatà. Se devo essere sincero, Francesco è come un fratello più grande per me, c'è sempre per me. Parliamo 24 ore su 24, mi dice sempre di rimanere umile, di restare con i piedi per terra perché un attimo hai tutto e un attimo dopo non hai più niente”.
Come hai fatto a passare dall’Australia a Roma? Come ti senti?
“Non lo so, sono cose che succedono una volta sola. Quando si chiude una porta se ne apre sempre un’altra. Io penso che ognuno prima o poi ha la sua chance e questa forse era la mia. Tony Basha è la persona che mi ha portato a Roma, mise un like ad una mia foto su Instagram e mi disse «Ho un un uomo a Roma, avresti la scuola e allenamenti per sei mesi». Mi sono allenato il più duramente che potessi per sei mesi, ogni giorno, a mezzanotte, alle 5 di mattina, alle 6, ogno giorno. Tre o quattro sessioni al giorno".
Pensi che Roma sia il posto migliore per fare il tuo calcio?
“La Roma ha uno dei migliori settori giovanili in Italia se non addirittura nel mondo, in tutte le categorie siamo primi. Sono orgoglioso di essere qui".
Questo club ha una storia pazzesca, ora anche Mourinho…
“Quando lo hanno annunciato ero felice, lo seguo fin da quando ero bambino. Ho sempre voluto lavorare con lui, e non lo dico solo perché è qui”
Hai recentemente giocato con l'Italia Under 20.
“Fin da piccolo era un mio sogno giocare con l'Italia. Ovviamente essere convocato per l'Under 20 è stato incredibile. È stata la prima volta che ero con una Nazionale. È stato qualcosa di nuovo per me. Sentire l'inno, viaggiare con la borsa dell'Italia, tutti ti guardano, è stato grandioso".
Se l'Australia ti chiamasse domani?
"Al momento mi sento italiano e penso vorrei concludere con l'Italia, ma non si sa mai cosa riserva il futuro. Molte cose possono cambiare".
Come è nata la passione per il calcio?
"Grazie a mio nonno, che mi regalò un pallone e delle scarpe Nike".
Se non avessi fatto il calciatore?
"Avrei seguito mio padre".
Come ti vedi tra 10 anni?
"Come calciatore".