Alberto De Rossi: "Non ho detto no alla prima squadra, Daniele vuole restare a Roma"
Dopo il buon pareggio ottenuto ieri sera al Franchi nella finale di andata della Tim Cup contro la Fiorentina, l'allenatore della primavera Alberto De Rossi è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo: "L’errore del portiere Seculin della Fiorentina, nella finale di Coppa Italia, è stato abbastanza evidente, ci avrebbe fatto piacere segnare in un’altra occasione, comunque ci teniamo molto stretto il gol realizzato. Soltanto nel finale della gara di ritorno potremmo prendere in considerazione il gol segnato fuori casa nella sfida di ieri. Per il resto, dovremmo giocarcela come se non avessimo pareggiato. Il lavoro che svolgiamo da tanti anni ci ha insegnato che non è mai opportuno fare i nomi, perché i ragazzi crescendo cambiano, vanno valutati su come si allenano. E’ sempre meglio per loro che non vengano mai esaltati troppo ragazzi giovani. La società al momento di nominare l’allenatore si è comportata benissimo, poi secondo me non c’erano i presupposti perché io potessi allenare la mia squadra. Non c’è stato un mio no all’incarico e quindi la Roma in alternativa si è orientata su Montella. Con Vincenzo non c’è mai stata guerra per accaparrarsi la panchina.
Ho ritenuto che non fosse il caso che diventassi io tecnico della prima squadra. Mio figlio Daniele non nasconde le sue emozioni, c’è malinconia nelle sue dichiarazioni, quando fa intendere di sentire attorno un’aria diversa. Ma sono momenti. Neanche lui vorrebbe mai affrontare un futuro lontano dalla Roma, ovvio che se c’è stato un suo sfogo c’è anche una causa. Ma lui è uno che gioca per la squadra, è stucchevole ricordarlo ma lui di questa squadra è tifoso. Sente la Roma dentro di sé".