Sprazzi di confusione

29.08.2018 19:55 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Sprazzi di confusione

In questi casi la domanda è: “Bravo il mister a cambiare a partita in corso” oppure “colpa del mister per le scelte iniziali?
Le risponde indicheranno chi è solitamente abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno e chi, invece, il bicchiere mezzo vuoto.
Cambia poco perché il problema è proprio in mezzo. In mezzo al campo, lì dove fa più male, lì dove pulsano le ferite, si rimarginano, sanguinano e ancora si rimarginano. Lì abbiamo visto giocare (e partire) Pjanic, ieri Nainggolan, oggi Strootman.
È stato il reparto più toccato dalla rivoluzione di Monchi: fuori Nainggolan, Gerson e ora l'olandese. Dentro Pastore, Cristante, Nzonzi e Coric.

PASTORE - L'idea, la sensazione, la percezione è che ci sia un po' di confusione: “Trequartista? Posso essere sicuramente una possibilità in più per il tecnico se decidesse di cambiare modulo, però per adesso mi sono messo in testa che giocherò mezzala e devo allenarmi per questo”. Firmato Javier Pastore, appena un mese fa.
Una partita ufficiale dopo, l'ex PSG si è spostato alto a sinistra. Non ci sarebbe nulla di strano se in quel ruolo non ci fossero già tre giocatori come El Shaarawy, Perotti e Kluivert. Senza contare che Cristante e Pellegrini non sembrano ancora pronti per giocare insieme.
E allora fuori tutti: nella ripresa, Di Francesco ha tolto le due mezzali passando al 4-2-3-1 auspicato da Pastore. De Rossi e Nzonzi sembrano nati e cresciuti per giocare insieme ma mancano le eventuali alternative. Il più adatto a sostituire uno dei due nel 4-2-3-1 è, ironia della sorte, proprio quel Kevin Strootman spedito in fretta e furia a Marsiglia. Potrebbero, al limite, fare qualche comparsata Pellegrini o Coric, con caratteristiche differenti, ma entrambi in qualità di adattati.

LE SOLUZIONI - Ricapitolando: bene il 4-2-3-1 ma mancano le alternative alla coppia centrale, oltre a far fuori Cristante e Pellegrini.
Nel 4-3-3, invece, Di Francesco deve ancora trovare un equilibrio. Strootman sembrava una delle poche certezze ed è partito.
Una scritta Lavori in corso è appesa enorme all'ingresso di Trigoria: il materiale c'è e lo ripetiamo da settimane. Aumenta però la responsabilità del tecnico, chiamato a tirare fuori il meglio dalla rosa a disposizione.
Una rosa di qualità sebbene debbano essere risolti molti dubbi proprio a centrocampo.
Da lì si sviluppa la manovra, da lì deve arrivare il filtro che, quando manca, espone la difesa alla pessima figura fatta contro l'Atalanta.
C'è confusione, c'è tempo, tanto tempo, ma finché non si troverà una soluzione in mezzo al campo tutti gli altri discorsi saranno un piacevole pettegolezzo da conversazione. Parole inutili e senza senso.