Poco brillante il centrocampo, il tridente non ha inciso, nel recupero sarà tutta un'altra Roma
Giusto fermarsi. Catania-Roma si stava trasformando in una partita di pallanuoto. Troppa la pioggia caduta sul fragile prato del Massimino, che ha retto solo un tempo prima di costringere Tagliavento a sospendere la gara.
Buttati via probabilmente i circa 20 minuti giocati nella ripresa. Ma da lì si ripartirà a febbraio, quando le due squadre si ritroveranno di fronte.
Della partita, dell'1-1, si possono commentare solo i primi 45 minuti quando l'acqua ha forse esaltato lo spettacolo, ma favorito sicuramente il Catania di Montella, bravo a preparare la sfida contro la sua grande ex, guidata ora da Luis Enrique.
In una situazione già difficile per i palleggiatori romanisti, il pressing asfissiante e le rapidissime 'ripartenze' degli argentini siciliani hanno messo spesso alle corde la difesa giallorossa, schierata a sorpresa con la coppia centrale Kjaer-Juan. Gomez, Barrientos e Bergessio non hanno sfruttato le tante occasioni create e così a sbloccare la gara è arrivata la zuccata di Legrottaglie.
E non è un caso che anche la Roma abbia trovato il pareggio su calcio piazzato e sempre di testa con De Rossi, l'uomo più nominato del momento con il contratto da rinnovare e con i tanti dubbi che lo accompagnano. “Quando finirà questa storia sarò il primo a parlare” ha fatto sapere il centrocampista, che sicuramente non ci sarà nello spezzone di recupero, sostituito come Totti da Luis Enrique, per evitare inutili infortuni. De Rossi potrà però giocare sabato prossimo con il Cesena, nonostante l’ammonizione per essersi tolto la maglia dopo la sua terza rete stagionale.
La squalifica scatterà solo dopo il recupero.
Per la Roma quello di Catania doveva essere un ulteriore test dopo i 4 successi consecutivi, ma le condizioni ambientali non consentono giudizi definitivi, anche se nel primo tempo dopo un inizio promettente, le difficoltà degli uomini di Luis Enrique sono state evidenti.
Davanti Totti, Lamela e Bojan, quest'ultimo preferito a Borini, non sono mai riusciti a far male, condizionati anche dai tanti passaggi sbagliati in mezzo, demerito dei poco brillanti De Rossi, Pjanic e Simplicio, errori evidenziati dallo stesso Luis Enrique, il cui gioco esageratamente offensivo va in crisi quando si perdono così tanti palloni.
L'impressione però è che nei 25 minuti che si dovranno disputare, l'8 o il 15 febbraio, potrà essere tutta un'altra gara, anche se la Roma non potrà schierare De Rossi e Totti. Sperando, naturalmente, in un meteo più clemente