Lavorare oggi, sognare domani

16.12.2017 08:20 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Lavorare oggi, sognare domani
Vocegiallorossa.it

Sono serviti altri due 0-0 per rendere un po’ meno (o un po’ più, dipende dai punti di vista) amaro quello rimediato contro il Chievo: la classifica è rimasta inalterata e, anzi, la Roma ha inaspettatamente guadagnato un punto sul quinto posto occupato dalla Lazio. Dopo sedici partite, oltre che di gioco, si può cominciare a parlare anche di graduatoria e di quel diabolico gioco delle sedie che è diventata la corsa per i primi quattro posti che valgono l’oro d’Europa: cinque contendenti ci si aspettava e cinque contendenti si hanno, con l’allontanamento (momentaneo?) del Milan da quelle zone di classifica e la non sorprendentissima, ma comunque non preventivata corsa dei biancocelesti che non fa stare tranquilla nessuna delle squadre al momento in zona-Champions. Non mancare la qualificazione alla coppa più importante resta il primo obiettivo, quello da non fallire per nessuna ragione. Delle prossime quattro gare, a cavallo tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno, tre si giocheranno allo Stadio Olimpico, con l'intermezzo chiamato Allianz Stadium: una nuova possibilità di dare uno strappo, dopo quello fallito nel trittico post derby che ha portato solamente 5 punti, tanti rimpianti e più di una lezione da imparare e ripassare costantemente.

Per guardare in alto bisogna tenere i piedi ben ancorati al suolo: ci si potrà lasciare andare ad ambizioni di altro tipo solo quando e se si avrà la ragionevole sicurezza di aver assolto il compito principale. Non solo per necessità, ma anche per opportunità: puntare troppo in alto e ritrovarsi, magari, a dover lottare fino all’ultimo per l’obiettivo minimo comporterebbe un ulteriore sforzo da non assommare a quelli già richiesti, mentre poter correre più spensierati e liberi di testa tra qualche mese, guardando solamente avanti e, chissà, dando sostanza a quelli che oggi possono solo essere sogni, per motivi non certo fantasiosi ma reperibili con discreta facilità al Ferraris e al Bentegodi. Lavorare oggi per sognare domani.