La sgradevole sensazione di quello che sarebbe potuto essere e non è stato

21.05.2017 17:20 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
La sgradevole sensazione di quello che sarebbe potuto essere e non è stato

Ancora una settimana e si potrà iniziare, finalmente, a programmare la prossima stagione. A Verona c'erano tutte le condizioni per maturare l'ennesimo dramma in salsa giallorossa, con il Chievo per due volte avanti e il secondo posto messo duramente a rischio dalla squadra di Maran. Forse, in altre occasioni, la Roma si sarebbe disunita, si sarebbe impaurita, avrebbe perso la testa e, soprattutto, la partita. Questa Roma è più forte, più consapevole dei propri mezzi e più solida. Lo ripetiamo ormai da tempo: senza quella maledetta settimana, i giudizi sulla stagione giallorossa sarebbero completamente diversi. Probabilmente i capitolini sarebbero andati avanti in Europa League e chi lo sa in Coppa Italia. Con i se e con i ma si combina poco ma quando si giudicherà la stagione della Roma bisognerà tenere conto di tutto.

 

I prossimi saranno giorni di passione. Forse gli ultimi di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma, molto probabilmente gli ultimi di Francesco Totti da giocatore della Roma. Ancora non ci rendiamo conto di cosa accadrà: non avere notizie certe non aiuta e il tutto poteva essere gestito meglio, con più chiarezza e meno esasperazione. Si arriva a fine stagione stanchi, scarichi perché è da mesi che non si fa altro che parlare di Totti-Spalletti, di cosa farà l'uomo più importante della storia giallorossa, di cosa fare l'allenatore toscano.
Se la Roma arriverà seconda sarà stata comunque una stagione positiva. Non esaltante, magari, e con le grosse pecche delle Coppe. Da una parte la Champions persa ingenuamente contro il Porto, dall'altra il Lione con un secondo tempo in Francia regalato ai francesi. Senza dimenticare i derby di Coppa Italia. Torna quella sgradevole sensazione di quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Una sensazione conosciuta molto bene dai tifosi della Roma e Monchi è stato chiamato proprio per togliere l'amaro dalla bocca e restituire un trofeo al popolo giallorosso.