Evolvere ancora

27.01.2017 10:31 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Evolvere ancora
Vocegiallorossa.it

Quattro vittorie e nessun gol subìto, il 2017 della Roma è partito decisamente nel modo migliore e gran parte del merito di questi piccoli, ma significativi, risultati è attribuibile all’evoluzione che Luciano Spalletti ha dato alla sua squadra, ora più solida e meno attaccabile, anche se meno brillante. Con i cinque difensori e i due mediani Szczęsny e Alisson hanno finora potuto dormire sonni tendenzialmente tranquilli, in attesa che davanti qualcosa accada; e di solito, davanti, qualcosa accade sempre, con il Nainggolan forse migliore di sempre, la qualità di Perotti ed El Shaarawy e la potenza di Džeko, che ha già timbrato il ventesimo cartellino pur con un tasso di conversione delle occasioni ancora piuttosto migliorabile e dunque considerabile un margine più che un peccato. La storia recente insegna che in una Serie A mediocre come quella attuale, con in più almeno otto squadre già senza obiettivi, la differenza individuale con l'avversario, se sufficientemente marcata e accoppiata a una buona solidità difensiva, può bastare per ottenere risultati. Senza però scomodare nefasti scenari di perdita di ispirazione degli attaccanti o improvvisa maturazione degli avversari di turno, la Roma può compiere ancora uno step che la migliori ulteriormente, avvicinandola un po' di più al top in entrambe le fasi di gioco.

Come ogni “ultimo passo”, questo è probabilmente il più difficile, ma quello che potrebbe dare i più grossi dividendi: integrare Mohamed Salah, ora impegnato in Coppa d’Africa, a pieno titolo nel nuovo meccanismo giallorosso. Una delle riflessioni che si è fatta nell’ultimo periodo è che senza l’egiziano la Roma abbia sì perso in profondità, ma abbia guadagnato in compattezza ed equilibrio; ma cosa sarebbe la squadra di Spalletti se, con Salah in campo, riuscisse a rimodulare l’apporto del suo numero 11? Non si tratterebbe di una nuova rivoluzione: si aggiungerebbe un’individualità di spicco a un sistema offensivo che al momento regge proprio sui singoli, mantenendone quindi la filosofia, ma sarebbe un’acqua in grado di innaffiare la pianta del gioco giallorosso, con le sue solide radici piantate a terra ma più rigogliosa quel tanto che basta. Anche perché oggi l’idea di lasciare questa strada per puntare a ricostruire un sistema offensivo riconoscibile sarebbe malsana, visto quanto si sta ottenendo, e non è comunque detto che non baleni per un futuro prossimo nella testa dell’allenatore, che ha dimostrato in questa stagione ciò che meno si era visto nel suo primo stint, la capacità di far indossare ai suoi più vesti differenti. Adesso, però, non è il momento di cambiare: è più importante adattare quell'accessorio in più a quanto già si veste più che cambiarsi del tutto per azzeccare l'abbinamento. Più avanti, si vedrà.