Discutibile non schierare Totti, l'errore di Borriello è l'inizio del dramma romanista
Altro che impresa. La Roma crolla a Dontetsk e abbandona la Champions. Nel modo peggiore. E’ amaro l’esordio europeo di Montella, alla prima sconfitta da tecnico giallorosso. Il 3-0, dopo il 3-2 dell’andata, è un punteggio pesante, ma che rappresenta perfettamente il momento difficile dei capitolini, che perdono la testa dopo un discreto inizio di match.
La gara della Roma finisce poco prima della mezz’ora quando Borriello, a sorpresa titolare preferito a Totti nel 4-2-3-1, decide di battere quel rigore che a Lecce gli era stato sottratto, giustamente, da Pizarro. L’errore dal dischetto dell’ex milanista, che poteva riaprire la qualificazione, dopo il vantaggio in dubbio fuorigioco dello Shakhtar, è l’inizio del dramma romanista.
L’ennesima espulsione di Mexes, la gomitata non vista di De Rossi, che sarà punita dalla prova tv, i tanti falli cattivi, seppur contro il provocatore Srna, sono il triste addio della Roma a questa Champions League. Nel finale la squadra di Lucescu, che si conferma micidiale in casa, con i suoi brasiliani potrebbe far goleada, tanta è la pochezza caratteriale della squadra di Montella, che paga ingenuità di giovane tecnico.
La scelta discutibile di non schierare Totti, l’impossibilità d’imporre Pizarro come rigorista, le stesse dichiarazioni troppo boniste a fine gara. Il lavoro del neo tecnico giallorosso è ancora lungo e complicato.
Persa questa Champions la Roma proverà a riconquistarsela attraverso almeno il 4° posto in campionato, ultimo obiettivo possibile, Coppa Italia a parte. E l’impresa anche qui non è affatto semplice. Risolto definitivamente il caso Adriano, domenica il derby con la Lazio è quasi un dentro-fuori. Totti e compagni hanno un solo risultato a disposizione e le premesse non sono promettenti.