Deferimento Moratti-Preziosi: teniamo alta l'attenzione
Già tutto finito? Già tutto insabbiato? Sembra di si. Il tutto, nel tipico stile italiano. Avevo già parlato, personalmente, del deferimento Moratti-Preziosi qualche giorno fa allarmandomi per come la notizia fosse stata sottaciuta da praticamente tutti gli organi di stampa sportivi e non. Effettivamente, se il caso non fosse stato portato alla luce dalla trasmissione "Te la do io Tokio" e successivamente pubblicata - con tanto di carte del Procuratore Federale - sul portale ufficiale della stessa, nessun cittadino-tifoso italiano avrebbe avuto accesso a tale, gravissima, notizia. Dov'erano i quotidiani? Dov'erano le radio sputa-sentenze? Ne erano al corrente? Domande retoriche. Mi sorprende, ma questa è una valutazione di parte, di come invece i problemi di bilancio dell'ormai famosa (ahinoi) Italpetroli vengano 'spiattellati' come mostri in prima pagina con tanto di previsioni catastrofiche sul prossimo giocatore "tappabuchi" la quale cessione servirà a rimpinguare le casse di casa Staffoli; da Totti (ormai, per i media, da anni capitano del Milan), a Mexes fino alla barzelletta estiva De Rossi. Ma questa è un'altra storia.
Il presidentissimo dell'Inter è stato deferito per aver violato l'articolo 1, comma 1, e l'articolo 10, comma 1, del codice di Giustizia Sportiva in quanto, nel maggio del 2009, ha avuto contatti con il patron del Genoa Enrico Preziosi - soggetto inibito - per l'acquisto dei calciatori Diego Milito e Thiago Motta (non a caso protagonisti, sopratutto il primo, della stagione vincente della squadra del portoghese). La società nerazzurra è invece stata deferita per responsabilità diretta (art. 4, comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva) per comportamenti antiregolamentari posti in essere dal suo presidente. Per lo stesso motivo, ovviamente, sono stati deferiti anche il patron rossoblu Enrico Preziosi e per responsabilità oggettiva il Genoa Cricket & Football Club.
Soffermiamoci sull'articolo 10, comma 1 del Codice di G.S.: "Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto, nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto".
Ad oggi, Diego Milito e Thiago Motta non dovrebbero essere tesserati per l'F.C. Internazionale Milano.
Ma le sanzioni? E' presto detto. L'articolo 17, comma 5 parla chiaro "…la perdita della gara è inflitta alla società che fa partecipare alla gara calciatori squalificati o che comunque non abbiano titolo per prendervi parte". La farsa Lazio-Inter sarebbe servita a ben poco.
Come già esposto in precedenza, attendo da buon italiano fiducioso nella Giustizia Sportiva, sanzioni pesantissime - in termini di punti - per le due squadre pur sapendo che la 'normalità' italiana rendono il tutto una mera utopia.
Si, meglio rituffarci nell'affare De Rossi-Real Madrid…