Che estate sarebbe senza Unicredit?
Vocegiallorossa.it
© foto di Filippo Gabutti
Ci mancava! Eravamo preoccupati tutti. Un'estate senza il chiacchiericcio mediatico sul fallimento della Italpetroli e la conseguente cessione dell'As Roma che estate sarebbe? Ormai ci siamo abituati: dopo Soros, Fioranelli e Angelini quest'anno sembra essere scesa in campo, in prima persona e pesantemente, Unicredit.
L'entrata a gamba tesa de La Repubblica è stata forte e decisa: senza se e senza ma la Roma finirà sicuramente nelle mani di Unicredit che nel giro di qualche tempo la venderà al miglior offerente (Francesco Angelini sembra il più accreditato) rimanendo comunque socia con una piccola quota.
Il 23 giugno sarà, dunque, "il giorno". La Roma, ed è sempre stato detto, è una società sana e senza debiti ma è logico che la situazione della sua controllante, Italpetroli, non lascia tranquilli molti tifosi. Dopo le tantissime manifestazioni di dissenso all'inizio dello scorso campionato, il malumore si è pian piano dissolto e sgretolato di fronte ai fantastici risultati che la squadra ha ottenuto sul campo.
So che la maggior parte della tifoseria non gradisce più questa società e la gestione della stessa ma dovremmo, in un'analisi corretta e trasparente, parlare di numeri: i risultati degli ultimi 10 anni, nonostante alcune cessioni ritenute eccellenti, sono lì a dimostrarlo. La Roma è stabilmente ai vertici del calcio italiano e il fatto di riuscire a lottare sino all'ultima giornata con una corazzata miliardaria come l'Inter dovrebbe essere motivo d'orgoglio ma - e qui purtroppo giocano un ruolo importante, in negativo, alcuni media - nella Capitale viene considerata una colpa.