Bene Kjaer e Heinze. Lamela non si illumina, meglio Bojan. Marquinho in forte crescita

Nato a Roma il 7 febbraio 1973, nel 2000 inizia a collaborare con Eurosport. Nel 2003 contribuisce alla nascita di Sportitalia di cui diventa dal 2006 responsabile della redazione romana e inviato per la Nazionale di calcio
21.03.2012 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
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Missione compiuta. La Roma americana e adesso anche Disneyana, con l’accordo siglato in Florida, non si lascia scappare l’occasione. Vittoria sul Genoa e Champions più vicina, quasi incredibile pensando a un paio di settimane fa dopo la seconda caduta consecutiva nel derby.

E invece i giallorossi di Luis Enrique sono ancora lì, in piena corsa, a -4 dal terzo posto della Lazio e -3 dalla coppia Udinese-Napoli. L’Europa che conta non è impossibile con 10 giornate ancora da giocare.

All’Olimpico si è materializzato un altro 1-0, come a Palermo il gol è arrivato dopo due minuti, questa volta è toccato a Osvaldo decidere la gara. L’Italo-argentino lo aveva promesso. Non segnava dal 21 dicembre scorso, prima l’infortunio e poi le due giornate di squalifica lo avevano frenato.

Al numero nove è bastato un pallone per freddare Frey. Ottavo centro in campionato. Ne avrebbe potuto siglare un altro, anche più semplice e che forse avrebbe risparmiato tanta sofferenza a una Roma, che ora sembra giocare meno il pallone, ma creare di più.

Il secondo successo consecutivo di misura senza subire gol è quasi una rarità e un paradosso per una squadra super offensiva e con una difesa incerottata. Kjaer e Heinze però stanno rispondendo bene anche con l’aiuto prezioso di De Rossi, seppur frenato da una fastidiosa tallonite.

La Roma regge l’urto delle assenze pesanti di Juan, Pjanic e Totti. Borini è meno incisivo del solito, Lamela trequartista non si illumina, meglio Bojan che entra e prova in tutti i modi a segnare e che tra pochi giorni a San Siro potrebbe meritarsi una chance da titolare, così come Marquinho, in forte crescita.

Da parte sua Luis Enrique fa il professore d’umiltà, a lui questa Roma non è piaciuta, vuole di più e non vuole superficialità nei passaggi. Per una volta si accontenta del risultato anche perché dopo il derby aveva chiesto dodici vittorie e due per ora sono arrivate.

Ma è una settimana cortissima visto che sabato ci sarà già la durissima sfida con il Milan capolista. Al Meazza servirà una vera impresa, ma questa Roma adesso a un posto in Champions sembra crederci davvero.