Pellegrini, Zaniolo, El Shaarawy: quando un infortunio ti cambia la partita
Può essere un bene dover cambiare per infortunio un titolare a gara iniziata? Solitamente no, ma per la Roma sì. Almeno quest'anno. L'infinita serie di problemi fisici che ha colpito i giocatori giallorossi, a volte ha lasciato infatti un'impronta decisiva sul risultato finale. Ovviamente positiva. L'ultimo esempio è capitato contro il Torino: Ünder si ferma dopo 6' e chiede al cambio; al suo posto entra El Shaarawy. Risultato? Stephan la decide procurandosi il penalty del 2-0 e segnando il 3-2 finale. Un indizio non fa una prova, penserete. Andiamo avanti. La stessa cosa è successa anche nella partita precedente contro la Virtus Entella. Juan Jesus alza bandiera bianca dopo 9', venendo sostituito da Marcano. Bene, lo spagnolo segna il gol del 2-0 che chiude i giochi.
Due indizi sono una coincidenza, non siete ancora convinti? Caliamo allora l'asso nella manica, il jolly chiamato Lorenzo Pellegrini. L'ultimo Roma-Lazio sarebbe dovuto essere quello del rilancio di Pastore, finalmente trequartista nel 4-2-3-1. L'argentino inizia timidamente e dopo 36' è costretto a tornare in panchina causa infortunio. Chi entra? Esatto, proprio Pellegrini. Il classe '96 sblocca la partita di tacco a fine primo tempo e da quel momento diventa uno degli inamovibili. La Roma vince il derby e trova finalmente il ruolo giusto per il suo gioiello. Tre indizi fanno una prova, non ci sono dubbi. Pensiamo anche all'esplosione di Zaniolo nel ruolo di 10. Il tutto è stato agevolato dal ko, proprio, dell'ex Sassuolo. Questo ovviamente non vuol dire che la chiave giusta per aprire il portone del 4° posto e andare avanti nelle coppe sia quella di perdere titolari a gara in corso, ma è un dato che testimonia come Di Francesco possa contare su una panchina di livello. Il vero segreto per provare a vincere ogni domenica, in fondo, è anche questo.