La Roma si difende segnando
La miglior difesa è l'attacco. La Roma sembra aver sposato questa linea. Lo dicono i numeri. Lo scorso campionato, dopo 20 giornate, i giallorossi avevano segnato 31 gol. Oggi, con lo stesso numero di partite, le reti realizzate sono 38. Nella prima Roma di Di Francesco, solo 5 volte Dzeko e compagni avevano segnato almeno 3 gol in campionato nelle prime 20 giornate. Nella Roma 2.0 di Eusebio invece si sale a 7 partite con almeno 3 gol. Una bella differenza. Come quella in difesa però, il punto di forza della passata stagione. Un anno fa a questo punto, Alisson aveva incassato appena 15 gol, chiudendo la porta in 9 occasioni. Oggi Olsen ha raccolto il pallone in fondo alla rete per ben 26 volte, mantenendo la porta inviolata in appena 4 partite. Numeri da invertire, senza dubbio, perché le partite si vincono anche di misura, 1-0. Un risultato centrato dalla Roma dello scorso anno in ben 5 occasioni.
In questo campionato invece? Una sola, il blitz di Torino del 19 agosto. Un girone fa. Sacrificare qualche gol per migliorare l'equilibrio difensivo potrebbe essere una buona soluzione. Domenica è in programma lo scontro Champions a Bergamo, dove lo scorso anno Kolarov regalò un prezioso 0-1 per iniziare la stagione. A Di Francesco l'arduo compito di ritrovare la sua retroguardia. Mantenendo però sempre i gol. Nella Roma segnano un po'tutti, questo maschera l'assenza di un bomber. Il capocannoniere è El Shaarawy, a quota 6. Pochi, se confrontati a quelli delle big. Dopo Stephan c'è Kolarov, un terzino. Poco da aggiungere. Dzeko, se ci sei batti un colpo. Insieme alla difesa.