La Roma cade in casa, per la Samp decidono De Silvestri e Muriel
I giallorossi scendono in campo all'Olimpico contro la Sampdoria nel Monday night della 27^ giornata di Serie A, partita rinviata per far spazio al “6 nazioni” di rugby. Garcia schiera il consueto 4-3-3 con De Sanctis in porta e i terzini greci sulle fasce, Torosidis e Cholevas. Al centro della difesa prendono posto Astori e Yanga-Mbiwa, mentre Florenzi è spostato sulla linea mediana insieme a Keita e Pjanic. Tridente d'attacco con Totti falso centravanti; ai suoi lati Gervinho e Iturbe. Mihajlovic risponde con un modulo speculare in cui spiccano le presenze di Romagnoli in difesa, giocatore in prestito proprio dalla Roma, ed Okaka in attacco, ex rimpianto dai giallorossi. Completano il reparto offensivo Eder ed Eto'o.
Comincia il match e, dopo una fase di studio, la Roma cerca di rendersi pericolosa. Al 12' cross velenoso di Totti, Viviano smanaccia in calcio d'angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, conclusione debole di Pjanic che finisce tra le braccia del portiere blucerchiato. Cinque minuti più tardi la squadra di Garcia trova il vantaggio con Keita in sforbiciata su punizione di Florenzi, ma il gol è vanificato dall'intervento del direttore di gara, che annulla la rete per fuorigioco. La Samp si affaccia dalle parti di De Sanctis al 20' col traversone basso di Eder, neutralizzato dalla retroguardia giallorossa. Ben più pericolosa la Roma alla mezz'ora: Gervinho si muove in orizzontale e serve Iturbe, il quale non calcia ma passa la palla a Totti, in posizione di fuorigioco; il Capitano va alla conclusione trovando la respinta di Viviano. Ancora Totti poco dopo prova a illuminare, ma Iturbe arriva in ritardo sul traversone del numero 10. A cinque minuti dal termine della prima frazione, la Samp rischia di combinare la frittata: retropassaggio di Regini, Viviano esce alla disperata su Gervinho, l'azione continua e Totti non riesce a coordinarsi per il tiro su un cross dalla destra. Il Capitano prova ancora a impensierire la difesa blucerchiata con un tiro dalla distanza, disinnescato da Viviano. Nel finale di prima frazione la Roma si accende. Viviano si salva ancora su un tentativo di autogol di Regini. Il portiere della Samp è protagonista assoluto e compie anche un miracolo su Gervinho lanciato a rete. Il primo tempo termina a reti bianche, ma con la Roma che ha provato in tutti i modi a sbloccare il risultato.
Nella ripresa, dopo 30 secondi, Palombo stende Pjanic concedendo il calcio di punizione. Florenzi cerca e trova Totti in mezzo all'area; il colpo di ginocchio del Capitano finisce fuori. Al quarto d'ora del secondo tempo la Sampdoria passa in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo Eto'o mette in mezzo, la difesa giallorossa non riesce a sbrogliare e il pallone finisce sui piedi di De Silvestri, che di punta batte De Sanctis. Escono Totti e Iturbe ed entrano Verde e Doumbia. La Roma prova ad abbozzare una reazione. Torosidis si destreggia al limite dell'area e prova il mancino, potente ma impreciso. Al 70' Vivano si conferma tra i migliori volando a levare un pallone dalla testa di Doumbia. Garcia si gioca la carta Ljajic; il miglior marcatore stagionale della Roma rileva Torosidis. La Samp prova a legittimare il vantaggio con Eto'o, che in contropiede serve Eder, il quale non trova la porta. Fuori Okaka, dentro Muriel. Il neo entrato si iscrive subito sul tabellino marcatori. Il colombiano prima colpisce il palo, poi realizza il due a zero di sinistro. La Roma ha un sussulto d'orgoglio con Verde che prova a sorprendere Viviano dalla distanza, senza riuscirci. Poi Pjanic esalta ancora un volta le qualità dell'estremo difensore blucerchiato. Piove sul bagnato per la Roma: Keita viene prima ammonito per proteste e poi espulso per un applauso ironico all'indirizzo del direttore di gara. La squadra di Garcia non riesce neanche a salvare l'onore perché il colpo di testa di Astori trova Palombo appostato sulla linea di porta. Finisce 2-0 per la Sampdoria, con i giallorossi che abbandonano il campo tra i fischi del pubblico, dopo la prima sconfitta casalinga in campionato.