La gara vista dalla curva - La pioggia non ferma i tifosi, applausi per il ritorno in campo di Stekelenburg. VIDEO!
"Per voi è una partita, per noi è la vita. Fuori le palle". Questo l'esemplificativo striscione mostrato in Curva Sud che ha accolto i calciatori della Roma poco prima del fischio d'inizio della semifinale d'andata contro l'Inter, solamente tre giorni dopo il match di campionato contro gli stessi nerazzurri, terminato 1-1. Circa diecimila in meno gli spettatori rispetto allo scorso posticipo domenicale ma calore immutato da parte di un settore che, sfidando la pioggia che ha imperversato su Roma per tutto il giorno, non manca mai di fornire supporto alla squadra. Qualche malumore serpeggia fra gli spettatori al momento della lettura delle formazioni: Piris e Tachtsidis i più bersagliati, appalusi per il ritorno in campo di Stekelenburg, solita reazione dicotomica per Zeman.
Pronti, via e, dopo un'iniziale fase di studio, la Roma passa in vantaggio: è Florenzi che supera Handanovic con un preciso colpo di testa su un cross di Piris, facendo esplodere la Curva Sud che scandisce a chiare lettere il cognome del proprio beniamino. I giallorossi, trovato il gol, continuano ad attaccare a testa bassa sfiorando ripetutamente la rete del raddoppio, ma Totti, Lamela e Destro non riescono a capitalizzare le occasione create, per l'incredulità dei sostenitori romanisti. Nonostante il vantaggio inizia ad affiorare qualche malumore per lo scarso cinismo degli attaccanti di Mister Zeman, ma questa volta nel momento di massimo sforzo, è proprio Mattia Destro che sfrutta un altro ottimo traversone da parte di Piris per trafiggere nuovamente il portiere degli ospiti e poter sfogare la propria gioia sulla bandierina del calcio d'angolo. E' il delirio per tutto il popolo giallorosso che, per il livello di gioco mostrato, vede molto più vicina la qualificazione alla finale. Basta un attimo di distrazione però, e Palacio è lesto ad approfittare di una disattenzione della retroguardia romanista per anticipare Stekelenburg e siglare il gol del 2-1, che riapre partita e qualificazione ad una manciata di secondi dal fischio di fine frazione. Sembra un copione già visto, ed è una con una sensazione di cauto ottimismo che ci si accinge ad affrontare la seconda parte di gara.
"Ovunque andrai saremo, sempre ti sosterremo, onoreremo la città". Parte con questo fragoroso coro il secondo tempo della semifinale, ma la Roma appare da subito meno spumeggiante in fase di impostazione di gioco, permettendo all'Inter di guadagnare rapidamente campo, avanzando il proprio baricentro. E' Guarin l'uomo più pericoloso tra gli uomini di Stramaccioni, ma le sue iniziative non fungono da vero e proprio pericolo per la porta difesa da Stekelenburg. I giallorossi non riescono a ritrovare la brillantezza del primo tempo ma riescono a controllare con relativà tranquillità le iniziative ospiti, impegnati più a non subire gol piuttosto che a cercare di farne altri, e sia Destro che Lamela graziano ripetutamente il portiere sloveno dell'Inter, per un passivo che sarebbe potuto essere decisamente più pesante. E' infatti 2-1 il risultato con il quale l'arbitro De Marco manda le squadre negli spogliatoi, lasciando un senso di amarezza alla maggior parte dei tifosi, consapevoli che il ritorno si sarebbe potuto affrontare con un margine più ampio.
Dopo la trasferta di Bologna, in programma la prossima domenica, il prossimo appuntamento all'Olimpico sarà il match contro il Cagliari, nell'anticipo del venerdì della 23esima giornata di Serie A. Per il ritorno della gara contro l'Inter, occorrerà invece aspettare il 17 aprile, per inseguire l'obiettivo di volare in finale di Coppa Italia.