Goicoechea punto debole della Roma, ma è l'atteggiamento difensivo a convincere poco
Che la Roma abbia una delle peggiori difese del campionato, in termini di gol subiti, ormai non sorprende più. Solo il Pescara, che rimedia un passivo tennistico al Marassi contro la Samp di Delio Rossi, evita ai giallorossi il triste primato della retroguardia più perforata della serie A.
Ciò che invece stupisce è l'atteggiamento difensivo della formazione guidata da Zeman che, dopo un intero girone d'andata e tre gare disputate nel girone di ritorno, non lascia intravedere segnali di crescita. Se possibile, la squadra capitolina sembra aver fatto più di un passo indietro dopo che, fino alla gara vittoriosa col Milan, qualche significativo progresso lo si era pur registrato.
A Bologna, la prova del pacchetto arretrato è stata davvero sconfortante. L'intero reparto ha offerto una prestazione scadente che non può essere giustificata solo con l'assenza del giovane Marquinhos il cui talento, probabilmente, è servito a mascherare le tante lacune di un modulo che penalizza oltremodo il ruolo dei difensori. Contro un avversario che, soprattutto nel primo tempo, ha messo in scacco il centrocampo romanista, il reparto difensivo ha sofferto l'assenza di un valido filtro in mediana andando in confusione. Sovente i difensori giallorossi, con una squadra senza equilibrio e privi di ogni riferimento, sono apparsi tatticamente in difficoltà. Eloquente, ad esempio, l'errore in fase di posizionamento di Castan in occasione del temporaneo pari di Gilardino. Su un lancio lungo dalle retrovie, lo svagato brasiliano si stacca fuori tempo dai compagni nel tentativo di chiudere su Gabbiadini, collocatosi, nel frattempo, fra le linee per ricevere il pallone. Lo sciagurato azzardo libera l'attaccante classe '91 che ha vita facile nell'inserirsi fra Burdisso e Balzaretti prima di concludere verso Goicoechea la cui respinta corta favorisce il tap-in vincente dell'ex milanista.
L'ennesima indecisione in fase difensiva giunge durante il raddoppio rossoblu quando l'indisturbato Sorensen, privo di pressioni, lancia dalla metà campo l'inarrestabile Gabbiadini. Nell'occasione è disarmante l'atteggiamento dei difensori romanisti: a palla scoperta, Burdisso continua a seguire il bolognese mentre i suoi compagni restano alti. L'ex atalantino, autentico guastafeste dell'area di rigore giallorossa, sfrutta abilmente lo spazio concessogli per girarsi e, quindi, beffare di sinistro Goicoechea, non esente da colpe.
Il portiere, in effetti, rappresenta l'altra nota dolente del blocco difensivo della Roma.
Nonostante ciò, Zeman continua ostinatamente a difenderlo. Nel corso della conferenza stampa prepartita di sabato, in risposta al j'accuse di Stekelenburg dei giorni scorsi, ne aveva giustificato l'impiego motivandolo con la sua maggiore capacità comunicativa con i compagni di reparto rispetto all'olandese. La prova offerta contro il Bologna, però, smentisce il tecnico giallorosso in maniera fragorosa. Oltre alle consuete lacune tecniche, come sul gol di Gabbiadini e su un paio di uscite da brividi in area di rigore, l'uruguaiano ha mostrato evidenti limiti proprio nell'intesa con il resto della difesa. Lo scontro con Burdisso nel momento del terzo gol emiliano testimonia le mancanza di affiatamento dell'estremo difensore voluto fortemente dal boemo. D'altronde una spia preoccupante si era già avuta qualche minuto prima con Balzaretti costretto a rifugiarsi in angolo per rimediare ad un'esitazione del suo portiere. Nell'occasione sono impietose le telecamere che pescano il terzino della nazionale disperato e con le mani a copertura del viso.
Ma nonostante il reiterarsi di certi errori, a Bologna è stata evitata la sconfitta. Una buona dose di fortuna e i legni della porta romanista hanno consentito di portare via un punto dallo stadio Dall'Ara. Non è ancora il momento dei bilanci ma è chiaro che di questo passo la Roma non possa fare molta strada: il campionato è ancora lungo ma le squadre che precedono la formazione giallorossa sono tante. L'inizio del 2013 è stato disastroso ma non sono più ammessi passi falsi soprattutto perché il club capitolino non può permettersi un'altra stagione fuori dall'Europa. C'è bisogno di una sterzata. Spetta alla società, al tecnico e ai calciatori individuare la direzione giusta per non consegnare, ancora una volta, ai tifosi giallorossi l'ennesimo campionato deludente.