E alla fine ritorna il 4-2-3-1

20.01.2018 10:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
E alla fine ritorna il 4-2-3-1
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

A ormai quarantotto ore dalla fine dell’interminabile sosta, è arrivata una svolta che definire inaspettata è un eufemismo. “Io, per esempio, parto dal 4-3-3, ma presto potrei anche cambiare e passare al 4-2-3-1”. Parole diametralmente opposte a quelle pronunciate prima della partita contro il Sassuolo, che chiudevano, di fatto, a qualsiasi soluzione che uscisse dal recinto del 4-3-3: “Io posso utilizzare 4-3-3 o il 4-2-4, il 4-2-3-1 non mi piace tantissimo”. Si apre, dunque, una rosa di soluzioni del tutto nuove, con qualche petalo che si era già visto nelle gare con Napoli e Milan, in cui Radja Nainggolan aveva giocato contro il regista avversario (Jorginho e Lucas Biglia), disegnando proprio il modulo che tante volte è stato il passato e che, chissà, magari tornerà nel futuro della Roma. Cavallo di battaglia di Luciano Spalletti, embrione delle idee di Cesare Prandelli nel suo breve periodo in giallorosso, il 4-2-3-1 è stata anche la coperta di Linus di praticamente tutti i tecnici dell’ultimo decennio, da Ranieri a Garcia passando anche per Andreazzoli e, udite udite, Luis Enrique, che in un match contro la Juventus rinunciò al suo 4-3-3 per avanzare Miralem Pjanić in marcatura su Andrea Pirlo. Questo, il passato; il futuro ha tante vie, se si pensa ai diversi giocatori che possono ricoprire la posizione alle spalle della punta e ai diversi compiti che si possono assolvere in quel ruolo e, a catena, negli altri. La corrente di pensiero con più consensi è quella che vedrebbe Nainggolan nel ruolo di incursore, più vicino alla porta avversaria, magari più disordinato ma più efficace offensivamente; oltre a lui, anche Florenzi sarebbe in grado di svolgere quella funzione, come aveva fatto nella partita dell’Olimpico contro l’Inter nella scorsa stagione, prima dell’infortunio che ha spento ogni possibilità in quel senso. Un’alternativa può essere una scelta di minor dinamismo ma di maggiore qualità, con un Diego Perotti in grado a sopperire alla mancanza di fosforo della linea mediana ma meno propenso alla fase difensiva, che dovrebbe essere garantita dallo stesso Florenzi sulla fascia; fascia dove Gerson si è dimostrato sorprendentemente utile a Firenze e Londra, e dalla quale potrebbe spostarsi per stappare la sua vena creativa. Infine, il 4-2-3-1 può aprire le porte alla tanto sospirata convivenza tra Edin Džeko e Patrik Schick, in una versione del modulo più somigliante a un 4-2-4 ma che permetterebbe al bosniaco di esaltarsi come rifinitore e al ceco di non doversi sacrificare sull’out. Per ora sono solo parole, come quelle che il tecnico pronuncerà alle 14:00, dopo aver guidato la rifinitura, in cui, magari, darà seguito alle sue nuove intenzioni.

Prossima partita: Inter-Roma, domenica 21 gennaio ore 20:45
Probabile formazione (4-3-3)
: Alisson; Peres, Manolas, Fazio, Kolarov; Lo. Pellegrini, De Rossi, Nainggolan; Florenzi, Dzeko, El Shaarawy.
Ballottaggi: De Rossi/Gonalons/Strootman, Schick/Florenzi/Gerson
In dubbio: Defrel, Gonalons
Diffidati: Fazio, De Rossi, Nainggolan
Squalificati: -
Indisponibili: Karsdorp (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro), Luca Pellegrini (frattura della rotula sinistra), Perotti (problema muscolare al bicipite femorale della coscia destra).