Cristante e Nzonzi, missione compiuta: ora tocca a Monchi
Le vacanze sono sempre un momento atteso da tutti, anche da chi, per lavoro, gioca “semplicemente” a calcio. C’è, però, chi nella Roma le ha attese con un’attenzione ancor più particolare, vale a dire Bryan Cristante e Steven Nzonzi. I due hanno tirato la carretta del centrocampo praticamente da soli per oltre due mesi, e a tutto erano pronti meno che a farlo con queste modalità: il cambio di modulo, l’infortunio di De Rossi e lo spostamento in trequarti di Lorenzo Pellegrini (e poi i suoi problemi fisici) hanno, di fatto, ridotto a due le scelte di Di Francesco per una mediana con caratteristiche ben diverse da quelle dei due nuovi acquisti. I quali, tuttavia, non si sono limitati a timbrare il cartellino, ma hanno progressivamente mostrato miglioramenti che li hanno portati, finalmente, a essere considerati due elementi credibili per una posizione che raramente hanno occupato in carriera: Nzonzi dà infatti il meglio come perno di un centrocampo a tre e tale doveva essere alla Roma in origine, mentre Cristante ha giocato l’ultima stagione all’Atalanta praticamente da attaccante di sostegno, con limitate responsabilità difensivi, un compito adattabile alla posizione di mezzala che avrebbe dovuto ricoprire secondo i piani iniziali.
Quella che doveva essere una scialuppa di salvataggio si è pian piano trasformata, per lo meno, in un comodo traghetto, che però si spera abbia concluso il suo viaggio con la fine del 2018. Gennaio è arrivato e Monchi è chiamato ad ampliare il pacchetto, per evitare a Di Francesco di dover continuare a sovrautilizzare i due, permettendo loro di rifiatare. È questa la prima missione del 2019 del DS, resa possibile dall’impegno e dalla costanza di due uomini scelti da lui (il francese, addirittura, due volte), che gli hanno permesso di avere altro tempo per poterne scegliere altri.