Cedere o non cedere?

02.05.2014 08:00 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Cedere o non cedere?
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Con il campionato praticamente finito, in casa Roma tiene banco il mercato e, in attesa dei primi rinforzi, i tifosi si stanno concentrando sulle cessioni. Se Benatia ha dichiarato con fermezza di voler rimanere, a meno che la società non decida di fare cassa, Pjanic è stato un pochino meno convincente nel corso di un'intervista rilasciata ieri alla web tv La Mi-Temps de Sidney: il bosniaco ha fatto l'occhiolino sia al Psg ("E' straordinario quello che sta facendo”), sia al Barcellona (“Non sarebbe una cattiva destinazione”) e questo non farà certamente piacere ai tifosi giallorossi. L'ex Lione ha il contratto in scadenza il prossimo anno e ancora non è arrivato il tanto sospirato prolungamento e, se non si dovesse trovare un accordo nelle prossime settimane, il giocatore potrebbe partire in modo che la Roma possa ricavare ulteriori soldi per il mercato, senza rischiare di perdere il giocatore a zero euro il prossimo giugno. Il centrocampista capitolino è stato pagato 11 milioni nel 2011 e ora ne vale almeno 25.

COMPETITIVITÀ – I tifosi però sono interessati, giustamente, solo all'aspetto tecnico, così come Garcia che per l'anno prossimo chiede che la Roma possa affrontare con dignità sia il campionato sia la Champions League. Ecco perché la domanda che tutti si pongono è: “La Roma si indebolirebbe con la cessione di Pjanic?”. Se non venisse sostituito, ovviamente sì. Dato che questa ipotesi risulta poco credibile, allora bisognerà vedere, nel caso, chi prenderà il suo posto e quali investimento sosterrà la società per rafforzare la rosa.

MEMORIA STORICA – Non ne serve tanta, basta andare indietro di un anno. Nella Roma era in atto la ricostruzione post derby di Coppa Italia. Avendo la necessità di terminare il mercato in attivo (al contrario di quest'anno), Walter Sabatini ha dovuto prima vendere per poi comprare. Sono state tre le cessioni eccellenti: il primo a partire è stato Marquinhos, che la Roma ha ceduto per 31.4 milioni meno 2.69 da dare al Corinthians, da cui i giallorossi avevano prelevato il giocatore l'anno precedente. Poi è stato il turno di Osvaldo, ad agosto, venduto per 15.1 milioni mentre poco dopo è toccato a Lamela svuotare l'armadietto e partire per Londra, raggiungendo Baldini al Tottenham. L'argentino ha fatto incassare ai capitolini ben 30 milioni di euro più bonus. Se sommiamo queste tre operazioni, il ricavato è di 73.81 milioni con i quali la Roma ha finanziato il miracolo sportivo, che ha portato il club a sfiorare lo scudetto e a ottenere un'importantissima partecipazione diretta alla prossima Champions. Eppure, inizialmente, la scelta di cedere soprattutto Marquinhos e Lamela era stata criticata da molti tifosi, come se la Roma quasi non potesse prescindere dai due calciatori, che avevano disputato un'ottima stagione nella Capitale (nonostante l'annata negativa per la squadra).

IL PRESENTE – Pjanic ha mostrato di essere molto importante per Garcia. Ha qualità e occupa un ruolo fondamentale nel gioco del tecnico francese. Inoltre, quest'anno si è distinto anche in fase di copertura diventando un giocatore completo. Una sua eventuale cessione sarebbe quindi una grossa perdita ma, come accaduto lo scorso anno, non sarebbe certamente irreparabile se Walter Sabatini saprà muoversi bene sul mercato. Mercato che, come confermato dallo stesso ds giallorosso pochi giorni fa, quest'anno non dovrà finire in attivo, facendo così intendere che il club abbia la possibilità di investire per fare una grande Roma. Così come vuole Garcia, la cui permanenza è la principale assicurazione di un progetto serio e ambizioso.