Wang Qinbo, Titan Sport: "Jianlin e Feng nella Roma? Ho molti dubbi, non credo ci sia un precontratto"
Alain Wang Qinbo, giornalista dell'edizione europea di Titan Sport, il maggiore quotidiano sportivo cinese, è stato interpellato circa la possibilità che i magnati Jianlin e Feng entrino nella Roma.
Partendo dal principio chi sono questi investitori cinesi?
"Dai dubbi che ci sono su chi sia il vero investitore fra Feng e Wang, io non credo si possa dire ancora chi sia al 100% il socio che Unicredit ha incontrato per parlare della cessione del pacchetto della società. La Roma non ha mai rivelato il vero nome di questo possibile investitore, perciò la mia sensazione è che l’incontro sia avvenuto soltanto con degli intermediari".
Ma quindi la sensazione è che in realtà non ci sarà un accordo fra le parti?
"Attualmente io ho un forte dubbio su questa possibilità. Sono sicuro che gli intermediari possano essersi incontrati con la Roma, abbiano magari anche parlato di progetti ed idee. Ma al momento non c’è neanche un precontratto fra le parti che possa collegare un investitore cinese con la Roma. Attualmente non ci sono le condizioni per poter dire che l’affare andrà in porto e non capisco perché Unicredit abbia fatto uscire un comunicato ufficiale senza avere nulla di concreto in mano".
C’è un collegamento fra questi uomini e la China Railways Construction Corporation che avrebbe dovuto investire nell’Inter?
"No assolutamente, entrambi hanno interessi nel settore turistico. Feng ha la Hainan Airlines una compagnia aerea con collegamenti in Europa, Wang è impegnato nel settore alberghiero. Sinceramente non so cosa sia successo con la CRCC, ma sinceramente sono stupito che Massimo Moratti abbia accolto in società un personaggio come Kenneth Huang che in Cina non gode affatto di una buona reputazione".
Nel caso la trattativa con la Roma andasse in porto, si parlerà della costruzione di un nuovo stadio?
"Non credo proprio. E’ troppo presto proprio perché manca un preaccordo. In ogni caso sarebbe un pazzo un investitore cinese a venire in Italia per costruire uno stadio. In Cina, senza problemi burocratici, comprando un palazzo con denaro fresco si può diventare miliardari. In Italia dov’è il guadagno dal costruire un nuovo stadio? Non c’è una legge sugli stadi, c’è troppa burocrazia e politica alle spalle di un investimento così. Nessuno porterebbe denaro fresco in Italia per lanciarsi soltanto nella costruzione di uno stadio di proprietà".
Come vede una convivenza fra i nuovi soci cinesi e la dirigenza americana guidata da James Pallotta?
"I rapporti fra Cina e USA sono molto amichevoli in realtà. Non c’è affatto rivalità. I cinesi e gli americani hanno molti aspetti in comune, più di quelli che si possano immaginare. Entrambe le realtà sono molto pragmatiche e, ormai, anche in Cina si segue molto il modello consumistico. Non ho dubbi che entrambe le realtà, anche nella Roma, potrebbero tranquillamente andare d’accordo", ha confidato a calciomercato.com.