Daniele Conti: "L'esultanza non è stata provocazione"
Daniele Conti negli ultimi anni è stato l'uomo decisivo del Cagliari negli incontri con la Roma. Pare che questa partita offra all'ex giallorosso stimoli particolari. Magari è pura coincidenza, frutto del caso. Certo è che Conti sia un buon centrocampista, dotato del fiuto del gol. Nel corso di un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il figlio di Bruno ha provato a spiegare come non ci sia nessuna rivalsa nei riguardi della Roma.
A proposito dell'esultanza all'Olimpico:
"Per dimostrare ancora una volta che io esulto perché sto qui da 13 anni e ci tengo a questa maglia. Non è stata una provocazione. Anche se mi avevano dato fastidio gli sfottò dei miei migliori amici che mi hanno massacrato con i messaggini".
Sul fatto che, secondo Allegri, potrebbe diventare allenatore:
"Non so, è presto per parlarne. Mestiere duro"
In alternativa:
"Ho un diploma di geometra che ho preso con fatica a Nettuno, ma la mia vita senza calcio non so immaginarla".
Il 5 della maglia, non per Falcao:
"No, solo perché l’ha scelta mio figlio Bruno"
Sul suo trasferiemento e quello di Bruno Conti al Napoli:
"Papà rifiutò un bel po’ di soldi per restare a Roma. Io non ci ho mai pensato".
A proposito del valore trasmesso da papà:
"L'umiltà"