Antonio Paganin: "Mourinho? Sono cambiati i tempi, non c'è più spazio per i gestori". AUDIO!
L'ex difensore Antonio Paganin ha parlato in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla vittoria di ieri sera dell'Inter: "Era importante prendere la partita in mano, la Roma non è un avversario facile anche perché venivano da uno shock calcistico del derby. Si dice che quando cadi da cavallo l'importante è risalire subito in sella, lo stesso vale per l'Inter con la vittoria".
Mourinho è sempre lui?
"Sono cambiati i tempi, non c'è più spazio per i gestori ma per chi sa metterci le mani. Sono cambiate le dinamiche, c'è propensione a costruire dal basso e le squadre a immagine e somiglianza. Ieri sera, con tutto il rispetto, ho faticato a trovare un'idea calcistica nella Roma".
Ha fatto qualche errore?
"Grande rispetto, ma appartiene un po' al passato, il mondo calcistico si evolve. Chi sta su è perché ha idee nuove e funzionali: sono quelle a fare la differenza, anche più dei capitali".
Come si è mossa la Juventus sul mercato?
"Si sono mossi con puntualità e una ricerca scientifica di ciò che serviva, un giocatore funzionale. Non certo Vlahovic, che ha gli attributi del grande giocatore, ma Zakaria è un arrivo che mette in condizione tutti gli altri di poter sfruttare le loro qualità. Sono rimasti lì, soffrendo e ingoiando bocconi amari, ora si stanno ricostruendo una verginità calcistica per puntare al quarto posto almeno".
Senza Zapata che succede all'Atalanta?
"Un grandissimo problema, un po' come la Juve quando ha perso Ronaldo. L'incidenza è quella. Ardua per Gasperini la ricerca di una soluzione".
Gli avversari conoscono di più l'Atalanta?
"Quest'anno sono stati particolarmente colpiti dagli infortuni. Quello di Zapata li penalizzerà ulteriormente: capitano purtroppo certe stagioni, andando a ritmo così forsennato".
Cos'è successo al Verona da Di Francesco a Tudor?
"Il primo non aveva l'idea calcistica adatta. Per un allenatore fare un salto del genere, è molto complicato. Chi dà continuità al lavoro e ha un management adatto alle sue spalle trova la chiave per rimanere ai vertici".
Come cambia la Sampdoria?
“Un augurio va al presidente Ferrero, detto che la giustizia farà il suo corso. Con Lanna ho fatto il settore giovanile, appena potrò lo sentirò. Sono molto legato alla Samp, ci ho fatto annate in cui ho imparato molto. Venivano da un periodo complicato, con Giampaolo però mi sembra le cose stiano andando nel verso giusto”.
Il Cagliari si salverà?
“Per la rosa che avevano era impossibile vederli così in basso. Mazzarri non ha avuto paura, l’ambiente si è compattato e si stanno tirando fuori. Per me sono solo di passaggio in zona salvezza”.
E il Genoa?
“L’arrivo di Blessin mi incuriosisce molto, così come la carta bianca che hanno dato al Ds. Voglio vedere dove porta questo tipo di pensiero. Con Shevchenko si è privilegiato il nome, scordandosi che veniva da una nazionale: così alla fine è stato perso un po’ di tempo”.