Lazio-Roma 2-0 - Top & Flop
TOP
IMPOSSIBLE IS NOTHING - L'unico aspetto positivo dell'amara serata di ieri è quello che bisogna giocare ancora 90 minuti prima di dire addio alla finale. Certo, prendere 1 gol comporterebbe doverne segnare 4. Sarà difficile, ma non impossibile e la Roma ha le carte in regola per ribaltare il risultato, puntando anche ai 120' ed eventuali rigori.
FLOP
SI VINCE SUL CAMPO - Un errore che la Roma commette sempre ciclicamente: sentirsi più bella, più forte e sottovalutare l'avversario. La vittoria contro l'Inter ha fatto sì da sottovalutare una Lazio affamata di vittoria.
PAREDES NO FILTER - Si vince e si perde in 11 è chiaro. Tatticamente però la posizione e la prestazione del numero 5 romanista è un mismatch decisivo. Troppo delicato il suo ruolo per interpretarlo in quella maniera moscia. Nel primo gol smette di seguire Milinkovic dalla tre-quarti, tant'è che prova Strootman a chiudere alla disperata. A turno, vista la scarsa copertura, gli s'inseriscono dietro le spalle Felipe e lo stesso Savic. L'apporto nel palleggio è nullo e se Rüdiger preferisce impostare piuttosto che appoggiarla al compagno vorrà dire qualcosa... il suo cambio arriva troppo tardi.
POLVERI BAGNATE - L'attacco giallorosso è un reparto abbastanza umorale. Bastano un paio di giocate iniziali per avere una linea guida di come sarà il match. Purtroppo per la Roma Dzeko e Salah sono in giornata no (in altre occasioni il bosniaco 1/4 l'avrebbe messa dentro). Questo, e la mancanza di alternative concrete allo sviluppo della manovra offensiva rende la squadra di Spalletti prevedibile.
SCAMBIANDO GLI ORDINE DEGLI ADDENDI IL RISULTATO NON CAMBIA - L'aspetto più deludente, su cui riflettere, è la sensazione che la Roma avrebbe potuto giocare tutti e i 180' senza trovare la via del gol. Per lo sviluppo del match sarebbe stato un buon risultato tenersi l'1-0 per giocarsi tutto al ritorno. Coincidenza o sfortuna, i black-out totali arrivano sempre nei momenti topici di una stagione.