Le tre grandi ai raggi X: chi si aggiudicherà il Tricolore?
L'idea non è quella di guardare nella sfera di cristallo e neanche di contattare chissà quale indovino per farci dare il nome della squadra campione d'Italia nella stagione 2010/2011. L'idea è molto più semplice: fare una serie di considerazioni in base a queste prime undici giornate di campionato ed in base al valore complessivo delle squadre. Detto questo, prima di tutto va ristretto il numero di concorrenti e la sensazione è che siano tre le squadre accreditate alla vittoria finale: Milan, Inter e Roma, ordine imposto dall'attuale classifica, anche perché, dopo queste prime giornate, l'impressione è che i reali valori stiano venendo fuori. Qualcuno potrebbe dissentire nel non comprendere la Juventus in questo lotto di squadre, ma la compagine di Delneri non sembra ancora avere caratteristiche e mentalità (oltre ad un livello tecnico decisamente più basso) per competere per il titolo. Piuttosto la Juventus si giocherà con pieno diritto l'ultimo posto utile per la prossima Champions League. A contenderglielo, se si escludono clamorose sorprese, ci saranno Napoli, Sampdoria e Palermo. Vediamo pregi e difetti delle regine della Serie A.
MILAN - Punti 23
La squadra di Allegri è attualmente la capofila tra le tre grandi, con i suoi 23 punti in classifica, ma a dirla tutta non ha convinto fino in fondo. Ibrahimovic, Pato, Seedorf e Nesta sono campioni di primissimo valore, con ottimi giocatori come Pirlo, Thiago Silva, Ronaldinho e Robinho. Mister Allegri dimostra una grande competenza calcistica e la voglia di un giovane che sente di dover sfruttare al meglio l'occasione che gli è stata concessa, ma sarà da valutare la personalità che riuscirà a trasmettere alla squadra nei momenti di difficoltà. In più, quando si parla di Milan, non può non considerarsi l'aspetto anagrafico: Nesta, Seedorf, Pirlo, Gattuso, Zambrotta e lo stesso Pippo Inzaghi sono giocatori con una straordinaria carriera alle spalle ma che forse hanno già dato molto se non tutto alla causa. Un altro aspetto che potrebbe incidere negativamente è l'equilibrio di squadra: il potenziale offensivo è degno delle migliori squadre d'Europa, ma quando si tratta di difendere sembra che le difficoltà siano non poche. Emblematica è stata la partita con la Juventus, a San Siro, in cui il Milan ha surclassato l'avversario dal punto di vista del gioco e delle occasioni da gol ma è stato punito per due sbavature proprio in fase difensiva. La sensazione è che se Ibra e compagni riusciranno a trascorrere nei novanta minuti di gioco la maggior parte del tempo nella metà campo avversaria potranno essere i principali candidati alla vittoria finale.
INTER - Punti 20
Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e soprattutto Champions League: questa la bacheca dei nerazzurri nella stagione appena trascorsa. Eppure la squadra di Benitez non ha ancora dato l'impressione di essere la stessa corazzata messa sù dal sergente Mourinho. Potrebbe esserci un pò di appagamento nei giocatori? La partenza di Mourinho potrebbe aver tolto personalità ad un gruppo che ne aveva da vendere? Difficile rispondere, ma di certo qualcosa è cambiato. Il Milito visto in queste prime giornate non è quello micidiale e decisivo della scorsa stagione. Maicon, attualmente infortunato (lo stesso discorso vale per Samuel che tornerà nel prossimo campionato), non è ancora sembrato il giocatore devastante degli ultimi anni. Puntare sui giovani è un concetto che piace ma vedere nella formazione iniziale, sia in campionato che in Champions, discreti giocatori come Coutinho e Biabiany lascia perplessi, visto che sembrano ancora acerbi ed impreparati per il calcio che conta. E' ancora fin troppo semplice pronosticare i nerazzurri tra le favorite per il titolo: Benitez è uomo di calcio, tatticamente è un ottimo allenatore, ha la competenza e la personalità per guidare una grande del calcio europeo. Eto'o ha iniziato la stagione con una media realizzativa che in Italia non aveva ancora mostrato. Lucio, Snejder, Cambiasso, Maicon e Julio Cesar sono giocatori formidabili che possono risolvere con una giocata una partita. L'incognita del Mondiale per Club potrebbe incidere in negativo, mentre potrebbe essere determinante la forza di un gruppo che l'anno scorso ha vinto tutto.
ROMA - Punti 18
Per alcuni potrà essere paradossale. Eppure la Roma rientra di diritto tra le candidate al tricolore: la squadra di Ranieri ha avuto un avvio di stagione pessimo, che neanche i più pessimisti avrebbero pronosticato, ma nelle ultime cinque giornate ha dato sensazioni molto positive. In difesa è tornata la squadra solida dell'anno scorso (gestione Ranieri), il gruppo sembra di nuovo compatto e affiatato, Mirko Vucinic è tornato il giocatore fantastico che la platea romanista conosce, Borriello si sta dimostrando un centravanti davvero importante. Ranieri non sarà uno dei più grandi allenatori da un punto di vista tattico ma dà l'impressione di avere quel carattere e quella personalità per gestire una piazza difficile come Roma. Come organico quello della Roma sembra il più equilibrato e completo: Julio Sergio in porta, Juan, Mexes e Burdisso in difesa, De Rossi e Pizarro a centrocampo, Totti, Vucinic e Borriello in attacco, tutti giocatori di altissimo livello ben distribuiti nei vari reparti. Alle loro spalle giocatori utili come Riise, Perrotta, Cassetti e Taddei e un talento in rampa di lancio come Jeremy Menez. Più una scommessa che solo il campo ci dirà se vincente o meno: Adriano. Di certo gli infortuni hanno condizionato molto questa prima parte di stagione ed è chiaro che la speranza del tifoso romanista è che si interrompano il prima possibile, altrimenti la corsa al titolo potrebbe essere compromessa. Ma nel momento in cui la rosa sarà al completo, ed il gruppo ritroverà del tutto la serenità e la sicurezza nei propri mezzi, questa squadra, per il valore tecnico e caratteriale di cui dispone, lotterà fino alla fine per il titolo.