IL DERBY DI ALBERTO
Juventus-Roma. Mai una sfida comune. Basta tornare ai fantastici anni ’80 per averne un esempio, senza dimenticare l’ultimo scudetto giallorosso del 2001, vinto proprio ai danni dei bianconeri. Per Alberto Aquilani questa gara è anche di più: un derby. Il ragazzo cresciuto a Monte Sacro ed entrato a Trigoria per la prima volta a soli 9 anni, dovrà affrontare il suo passato e, per certi versi, il suo presente. Da una parte la fede, il tifo, l’aspetto emozionale per uno cresciuto a pane e Roma, con la ferma intenzione di sfondare in quella squadra da sempre sostenuta (in Curva Sud) ed amata. Dall’altra la professione, il ruolo di calciatore che spesso cozza con i semplici affari di cuore. Ironia della sorte, le esperienze di Alberto al di fuori della capitale, tolta l’esperienza in B con la Triestina (2003/2004), sono state proprio con le acerrime rivali: Liverpool e Juventus. I reds, bestia nera europea per eccellenza, diventano la casa di Aquilani nell’estate del 2009, dopo la fine della sua avventura capitolina, con una cessione onerosa e necessaria, per 20 milioni di euro. I suoi problemi con la Roma erano iniziati prima, reiteratamente di carattere fisico, vero tallone d’Achille di un talento straordinario.
L’ultima presenza in giallorosso risale all’11 Marzo 2009, nella sfortunata sfida di Champions League con l’Arsenal. La caviglia destra lo tormentava da tempo e l’operazione fu inevitabile nel Maggio dello stesso anno. L’approdo ad Anfield non è semplice, fortemente voluto da Benitez, con grandi attese alle spalle, ed una condizione atletica tutta a ricostruire. Nella città dei Beatles colleziona 18 presenze (non sempre dall’inizio) con due gol all’attivo (il più importante nella semifinale di ritorno di Europa League con l’Atletico Madrid). Nell’estate dello scorso anno, complice l’addio di Benitez, non viene confermato nel roster di Hodgson e torna in Italia, proprio alla Juventus, in prestito. L’avventura sotto la Mole parte con grande entusiasmo ma con molte ombre. Il suo esordio è datato 12 Settembre, all’Olimpico di Torino contro la Sampdoria. Finora 9 apparizioni e un bel gol contro il Lecce il 17 Ottobre. La condizione sembra essere tornata quella di un tempo, con la probabile convocazione di Prandelli per l’amichevole con la Romania a suggellare il tutto. La speranza è che possa confermare le ottime premesse dalla prossima settimana, ricordandosi di dar retta, almeno per sabato, al cuore, sempre e comunque giallorosso.