Col 4-4-2 in linea si soffre di meno ma a pagare dazio è l'attacco

Dall'inviato allo Stadio Olimpico, Gianluca Ricci
25.09.2010 22:43 di  Gianluca Ricci   vedi letture
Fonte: Vocegiallorossa.it
Col 4-4-2 in linea si soffre di meno ma a pagare dazio è l'attacco
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© foto di Alberto Fornasari

Questa volta Ranieri non ha voluto rischiare. Contro l'Inter prima della classe, in soffitta rombo, 4-2-3-1 e tridenti vari, meglio tornare ad affidarsi ad un più tranquillo 4-4-2 col centrocampo in linea. Menez esterno alto a destra, Perrotta sulla mancina attaccato tipo figurina su Maicon e in mezzo De Rossi al fianco di Pizarro. DDR, al rientro dopo il fastidioso problema muscolare alla coscia destra, ha fatto il suo e sicuramente ha mostrato progressi rispetto a qualche settimana fa. Su livelli decisamente più alti il Pek, presenza fondamentale sulla mediana romanista (quando non c'è sono guai) e in crescita anche SuperSimo, un po' penalizzato dalla necessità di un lavoro soprattutto difensivo per arginare il terzino brasiliano di Benitez.

A chi il modulo prescelto dal Sor Claudio non ha affatto giovato è stato Menez: meno brillante atleticamente rispetto al solito, non è riuscito a trovare i suoi abituali colpi da genietto che ne fanno un attaccante imprevedibile e micidiale se in giornata. In difficoltà, tra l'altro, il tandem offensivo formato da Capitan Totti e Borriello. Il numero 10 ha evidenziato una condizione abbastanza approssimativa e ha combinato ben poco. Un po' meglio Borriello, arginato comunque con grande attenzione dalla retroguardia interista. Le sofferenze in attacco restano ma, consoliamoci col proverbiale aglietto, almeno la fase difensiva - pur a discapito del bel gioco - ha mostrato confortanti segni di ripresa.