Fiorentina Women's, Turra: "Vogliamo arrivare tra le prime tre". AUDIO!
Elena Turra, responsabile della Fiorentina Women's, è intervenuta in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Tutto Calcio Femminile, iniziando dall'esordio di domani contro l'Inter: "È la partita di cartello, e in questo momento sto assistendo alla rifinitura delle ragazze al Franchi. Stimolante cominciare contro una squadra importante sulla carta: anche noi non siamo state da meno, sarà interessante vedere la reazione fisica e psicologica dopo tanti mesi di inattività".
Com'è stato l'impatto col mondo femminile?
"Ho avuto più difficoltà con uno spogliatoio femminile, perché noi donne notoriamente è difficile che ci si fermi alla prima risposta, vogliamo sempre avere spiegazioni. Sono difficoltà che fanno crescere... All'inizio sono riuscita a tenere meglio a bada campioni come De Rossi rispetto ad alcune ragazze. Anche perché ricordiamo che ad oggi lo fanno come professione seppure non ci sia il professionismo: molte fanno anche altro, come studiare e lavorare. Crescono loro e i manager".
Cosa significa avere un proprietario come Commisso alle spalle?
"La Fiorentina, rispetto alle intenzioni avute dai Della Valle di entrare nel calcio femminile, con l'ingresso di Commisso ci seguono spesso dall'America, ci chiamano due-tre volte a settimana. Hanno portato una ventata di novità, e si vede anche dal progetto del Centro Sportivo unificato, o dal cambio di nome: credono in un'identità comune sotto il colore viola".
Due cose che vorrebbe regalare a questo movimento?
"Prima cosa vorrei cambiare la mentalità di molte persone: dopo il Mondiale hanno tutti sposato e cavalcato le gesta delle ragazze. Chi si avvicina, non deve aspettarsi lo stesso spettacolo del maschile: è diverso, c'è meno fisicità ma forse più tecnica e tattica. Poi vorrei vedere più bambine e bambini ad assistere alle partite".
Domani non ci sarà Ilaria Mauro. Che ricordo ha di lei?
"Sicuramente mancherà: è una calciatrice che in campo si fa sentire, sia sul fisico che nell'approccio e nella presenza in partita. Per le avversarie è ostico averla contro, mi dispiace molto per lei: già l'anno scorso purtroppo ha avuto molti problemi fisici, non riuscendo ad esprimere quanto le avevo visto fare più di una volta. Dà molto allo spogliatoio, parla e si sente: una perdita importante, al pari di Alia Guagni, ma ne sono arrivate di nuovo che hanno altrettanta personalità, e sarà bello anche per voi scoprirle".
Dove vi sentite di poter arrivare?
"Nei primi tre posti. Poi magari potrò essere sbugiardata, ma ho vissuto il ritiro a tempo pieno con le ragazze, ed ho visto un gruppo da subito amalgamato. Ci vorrà quell'aggressività necessaria per fare quello step di squadra che manca. Credo che sarà un campionato avvincente, mi sembra che la qualità sia salita. Il fatto che arrivino straniere in Italia significa che il nostro campionato comincia ad essere appetibile".
Quale è stata la trattativa più complicata, e quale le ha dato più soddisfazione?
"Sicuramente mi ha fatto piacere il rinnovo di Tatiana Bonetti: la davano tutti verso altri lidi, ma il farle capire l'importanza della nuova proprietà mi ha dato soddisfazione, e non è stata facile. Poteva pensare ad altre destinazioni. Una scoperta è stata la Sabatino, per l'appeal che ha come bomber e per l'approccio che ha con le compagne, per come amalgama il gruppo. Un po' da chioccia... Delle straniere poi Middag e Quinn: non so se avete sentito le interviste, ma loro vogliono parlare da subito in italiano perché ci tengono a imparare la lingua perché sono consapevoli della realtà in cui si sono calate. Abbiamo portato giocatrici di un certo calibro grazie alla proprietà, ma sono arrivate tutte convinte del progetto e con tanto entusiasmo. Inoltre conoscevano perfettamente la loro nuova realtà".
Domani debuttate con le nuove maglie. Le piacciono?
"Sì, molto. Anche alle ragazze... Vediamo come staranno, ma il fatto che siano Kombat ci fa ben sperare".
Com'è la Confindustria del pallone al femminile?
"La presidente Mantovani ha le idee ben chiare, purtroppo non sempre sono fattibili perché non c'è lo stesso indotto del maschile. Mi sembra ci sia un assetto dirigenziale ben amalgamato, forse vorrei vedere qualche donna in più, e parlo del calcio in generale, non solo del femminile. Il mix può dare i risultati migliori".