Scacco Matto - Roma-Atletico Madrid 0-0, un tempo alla pari, uno per il pari
Reti bianche e un punto a testa tra Roma e Atletico Madrid nell’esordio in Champions League dei giallorossi.
LE SCELTE - Eusebio Di Francesco sceglie quello che in questo momento è l’undici tipo: davanti ad Alisson ci sono Bruno Peres (al rientro dopo l’infortunio di Bergamo), Kostas Manōlas, Juan Jesus e Aleksandar Kolarov; Daniele De Rossi è il mediano, con Radja Nainggolan e Kevin Strootman ai fianchi; Grégoire Defrel, Edin Džeko e Diego Perotti compongono il tridente. Diego Pablo Simeone non cambia il suo 4-4-2, guidato da Luciano Vietto e Antoine Griezmann.
IN POSIZIONE - La Roma entra in campo senza timore reverenziale e con le idee chiare sul da farsi. Quando l’Atletico Madrid è in possesso di palla, i giallorossi attivano il pressing solamente nella metà campo opposta e quando il possesso palla è già difficoltoso; per il resto, attendono in posizione, pronti a far scattare la ripartenze specialmente sulla fascia sinistra, con Perotti e Kolarov pronti a sovrapporsi l’un con l’altro per creare superiorità. La fascia sinistra è il terreno di caccia preferito anche per l’Atletico Madrid, che sfrutta più volte un errato meccanismo difensivo dei padroni di casa, che a volte si schiacciano troppo verso la propria porta non trovando l’intesa su chi deve Griezmann quando resta a metà strada anziché attaccare l’area di porta: su questa situazione gli ospiti creano diversi pericoli e potenziali tali, sia con lo stesso Griezmann ma anche con gli inserimenti dei suoi compagni, come ad esempio Saul.
SALI E SCENDI - Tenere 90 minuti contro l’Atletico Madrid non è facile di per sé, diventa ancora più difficile quando i Colchoneros salgono di intensità, approfittando della discesa anche mentale della Roma. I giallorossi cominciano a faticare a giocare con sistematicità il pallone da dietro, finendo per schiacciarsi a causa delle numerose palle perse. Simeone prova a sfruttare la situazione sbilanciando un pochino i suoi con Ángel Correa per Luciano Vietto e con Yannick Ferreira-Carrasco per Gabi, con Koke che dalla posizione di esterno si sposta al centro accanto a Thomas Partey. Vista la situazione, Di Francesco cerca di tenere a galla la barca passando alla difesa a 5: fuori Defrel e dentro Federico Fazio, che si infila tra Nainggolan e Jesus, con Perotti che diventa più libero di svariare accanto a Džeko. Il bosniaco, però, non è ovviamente uomo da contropiede, per cui quel che viene guadagnato in solidità non si conferma dall’altra parte del campo. I crampi di Nainggolan permettono l’esordio europeo di Lorenzo Pellegrini, che entra insieme a Nicolas Gaitan che prende il posto di Griezmann; l’ultima sostituzione è proprio l’uscita dal campo di Džeko e l’ingresso di Stephan El Shaarawy, che non cambiala situazione. Il brivido su calcio d’angolo è l’ultima occasione di un match che la Roma pareggia scegliendo di non rischiare per evitare di capitolare.