Mourinho: "Pellegrini è la nostra connessione, è tra i grandi giocatori che ho allenato in carriera. Zaniolo si aspettava la Nazionale, ma deve reagire con queste prestazioni"

04.10.2021 08:25 di  Marco Campanella   vedi letture
Mourinho: "Pellegrini è la nostra connessione, è tra i grandi giocatori che ho allenato in carriera. Zaniolo si aspettava la Nazionale, ma deve reagire con queste prestazioni"
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Nel postpartita di Roma-Empoli, ha parlato José Mourinho

José Mourinho a DAZN

Ha giocato bene e difeso bene la Roma?
“Abbiamo fatto una partita solida, compatta, il 2-0 non dà tranquillità, ma siamo stati in controllo, contro una squadra che gioca bene e crea difficoltà. Abbiamo fatto bene ciò che abbiamo preparato, abbiamo meritato di vincere ed è sempre buono vincere dopo le sconfitte. 15 punti in 7 partite è un buon bottino”.

Cosa ha detto a Zaniolo al momento della sostituzione?
“Gli ho detto che un giocatore deve reagire così a qualche momento di tristezza. Lui si aspettava di andare in Nazionale, Mancini ha fatto le sue scelte e Zaniolo deve giocare così per creargli dei problemi, ovviamente in positivo. Dal derby si è visto il vero Zaniolo, oggi mi è piaciuto molto”.

Lui e Pellegrini si trovano molto bene.
“Pellegrini è la nostra connessione, si trova bene in tante zone del campo e così esce dalle marcature. Hanno provato a marcarlo a uomo, ma lui ha creato tanti punti di connessione con tanti compagni. Fa parte della lista dei grandi giocatori che ho allenato in carriera".

Come gestisci la pressione della città sulla squadra?
“Penso che la gente sta rispondendo bene, ho detto che sarebbe arrivata la sconfitta, che dopo le vittorie ancora non avevamo fatto niente. Sappiamo chi siamo e cosa vogliamo e sappiamo la differenze con le squadre che negli ultimi anni ci sono arrivate davanti. Ho accettato un profilo di lavoro diverso dai precedenti nella mia carriera e sono felice di questo lavoro, di far giocare Darboe, di far crescere Calafiori e Zalewski. Le altre squadre fanno cambi con giocatori d’esperienza, noi dobbiamo far crescere i giocatori e la gente deve capire il nostro percorso. Ero tranquillo con 4 vittorie consecutive e lo sono rimasto dopo la sconfitta nel derby. Sarà l’esperienza. Sono tranquillo sia quando la gente è euforica che quando è triste, ma sono contento che i tifosi restino con lo stesso atteggiamento sia dopo una vittoria che dopo una sconfitta. Non ci fanno mai mancare il loro appoggio. Siamo tutti insieme, siamo un club di dimensioni gigante, ma come squadra abbiamo un percorso da compiere”.

José Mourinho in conferenza stampa (a cura dell'inviato Gabriele Chiocchio) 

Che segnale ha dato la squadra?
"Segnale di maturità, di intelligenza, professionalità. Se perdi un derby, ci sono sconfitte e sconfitte. Per me la sconfitta è sempre una sconfitta, ma domenica scorsa siamo usciti sapendo di essere superiore. Siamo usciti con quella sensazione positiva. Maturità, esperienza, partite che sono finite non le puoi rigiocare. La prossima è la più importante, abbiamo giocato due partite, giovedì e oggi, di ottimo controllo. Abbiamo giocato un bel calcio, in Ucraina era più facile perché il campo era bellissimo, qui è più difficile perché è il peggiore campo della Serie A. L'Empoli non è una squadra facile, è una squadra che cerca ampiezza e profondità, ha gente che gioca tra le linee, obbliga l'avversario a difendere bene. Oggi abbiamo difeso bene, non ricordo parate straordinarie di Rui, tre punti solidi e secondo me meritati".

Stasera ha battuto un altro record: da quando ci sono i tre punti nessun allenatore era rimasto imbattuto in casa per 42 partite di fila, tra Inter e Roma. Che significato ha?
"Ho saputo 2-3 settimane fa che mancavano poche partite, la mia mentalità è che la prossima partita in casa è la più importante, ma è un momento per ringraziare i miei giocatori dell'Inter, con loro abbiamo fatto due stagioni senza sconfitte in casa, grazie agli interisti di San Siro e ovviamente grazie ai miei ragazzi della Roma, con cui abbiamo fatto quattro partite in casa, e grazie ai romanisti che sono fantastici. È una cosa bella. Non impazzisco, ma mi fa piacere".

Lei ha allenato tanti grandi giocatori. C'è un calciatore che le ricorda la classe di Pellegrini?
"Ho allenato grandi giocatori, Lorenzo è uno di loro, sicuramente. Però di solito ho allenato squadre che diventavano prestissimo prodotti finiti, squadre che avevano un unico obiettivo, vincere. Noi siamo una squadra con un profilo diverso, dobbiamo crescere insieme. Lui è talentuoso, ma è un giocatore di squadra. Secondo me per il suo percorso come giocatore il nuovo contratto è perfetto, per il suo status, la sua esperienza, la sua maturità. Magari un giorno avrà ancora tempo di fare un percorso diverso, potrà farlo. Se decide di diventare l'uomo-Roma ha tutto per farlo".

Abraham ha scherzato sui pali, quando le cose cambieranno sarà un'ulteriore crescita?
"Ci sono attaccanti che per il loro profilo, se non segnano, non fa niente. Ci sono tanti bomber che non danno contributo se non segnano. Ci sono altri che possono essere tra i migliori in campo senza segnare, e questo è stato Abraham. Ha fatto una partita  tremenda come appoggi, come target, come movimento. Nel secondo tempo ha pressato, siamo migliorati, per me ha  fatto una partita straordinaria. I gol arriveranno sicuramente, però ha fatto una partita straordinaria"

Zaniolo?
"Contro la Lazio ha giocato molto bene, oggi e anche con lo Zorya negli ultimi minuti quando è entrato. Fisicamente sta crescendo tantissimo. Cresce in iniziativa e in fiducia. È un giocatore che soffre questo campo orribile, vuole attaccare i difensori, vuole inserirsi in spazi ridotti. Deve lottare contro questo campo in condizioni orribili. Sono molto contento del suo gioco".

Smalling e Karsdorp?
"Quello di Smalling non è un infortunio, ma dobbiamo aspettare. Ha fatto 2 partite di fila, può succedere. Karsdorp è una botta all'ultimo minuto del primo tempo, dolore ma non infortunio, questa è la mia e la sua sensazione".

José Mourinho ai canali ufficiali della Roma

Il match?
"Abbiamo giocato bene, in modo solido, sempre in controllo. Abbiamo creato, saputo difendere contro una squadra che crea difficoltà dando tanta ampiezza coi terzini e con giocatori tecnici".

A che punto è la Roma che vuole?
"Abbiamo fatto solo tre mesi di lavoro, con alcuni anche meno perché sono arrivati tardi. Andiamo avanti a mano a mano, stiamo imparando tutti".

L'inno cantato dai tifosi?
"Mi piace molto. La gente c'è col cuore, vengono in tanti, se non ne vengono di più è solo perché non è possibile. È bello soprattutto vedere che quando perdi una partita la gente resta con la squadra".

42 partite casalinghe senza perdere per lei.
"Me l'hanno detto qualche settimana fa, però la prossima in casa è la più importante, non queste 42. Però è bello, se un record è mio e anche dei miei giocatori della Roma e prima dell'Inter".

La sosta fa bene?
"Non credo, giochiamo tra due settimane, è troppo tempo".