Tommasi: "Il 17 giugno una giornata bellissima, è ora di riviverla. Di Francesco sa quello che deve fare"
Il sito ufficiale della Roma ha intervistato Damiano Tommasi, uno dei protagonisti della Roma del 2001 che vinse lo scudetto proprio il 17 giugno.
"Quando andammo in campo nel pre partita, l'Olimpico era tutto pieno di bandiere e colori. È stata una giornata e una situazione bellissima che ora è anche il momento di rivivere.
Il 17 giugno è stato un giorno particolare per tanti motivi. Perché significava la conclusione di un percorso iniziato mesi prima e portato a termine proprio in quella gara contro il Parma. Poi perché quella fu una fine di campionato molto avanzata nel tempo, visto che le Olimpiadi di Sidney del 2000 avevano fatto posticipare la conclusione della stagione. Infine per il significato e per quanto era atteso quel traguardo: è stata una giornata che si è vissuta in pieno.
Mi ricordo che lo stadio era stracolmo già tante ore prima dell’inizio della gara: quando noi andammo in campo a vedere il campo nel pre partita, era tutto pieno di bandiere e colori. È stata una situazione bellissima che direi che è anche ora di rivivere.
Noi non avevamo preparato nulla per i festeggiamenti perché si preparato qualcosa la gara precedente, nella penultima di campionato contro il Napoli, ma in quel caso le cose non erano andate come sperato e allora per scaramanzia non si erano fissati programmi di festa particolari in campo dopo il triplice fischio. In campo all’Olimpico davanti ai tifosi abbiamo festeggiato qualche mese dopo, nella Supercoppa contro la Fiorentina ad agosto, anche se alcuni dei protagonisti di quello Scudetto non c’erano più”.
Queste altre parole di Damiano Tommasi a TMW Radio:
"Di Francesco sulla panchina della Roma? Eusebio ha il vantaggio di sapere dov'è andato, ha accettato una nuova sfida, un nuovo obiettivo per la sua carriera, che lo farà crescere con i tempi giusti: quello che conquisti è direttamente proporzionale alla forza che ci metti e al tempo che serve per arrivarci. I successi si devono costruire, non si improvvisa nulla. Lui sa quello che deve fare, ha a disposizione una grande squadra, con grandi obiettivi. Chiaramente, sarà più difficile di quello che ha dovuto gestire fino a poche settimane fa".