Righetti: "Il tifoso oggi è più esigente. La Roma si sta organizzando per tornare a essere competitiva"
Ubaldo Righetti, campione d’Italia con la Roma nel 1982-1983, è tornato su quella stagione intervenendo a Casa Sky Sport.
Sui tifosi.
“La passione c’è sempre, è cambiato il prototipo del tifoso. Oggi è molto più esigente, ma il coinvolgimento è lo stesso. Una volta il tifoso capiva che la squadra aveva bisogno del suo sostegno, oggi c’è un’esigenza diversa, vuole vincere e mette pressione. Delle volte questa pressione ti aiuta a tirare fuori prestazioni importanti”.
Su Liedholm.
“Ho seguito con grande attenzione l’intuizione che aveva Liedholm, è stata straordinaria. Di Bartolomei fu tolto dal centrocampo, partiva da difensore centrale insieme a Wierchowod. L’ha tolto dalla zona nevralgica, dove poteva incontrare traffico o una marcatura un po’ rigida. Arretrandolo non ha perso di efficacia; forse qualcosa in fase difensiva, ma eravamo molto organizzati anche con Nela e Maldera”.
Cosa ha rappresentato per voi la figura di Falcao?
“La figura di Falcao è stata importante dal primo giorno. È arrivato con le idee chiare, ha alzato il valore della squadra e i valori individuali, il suo modo di pensare era quello di allenarsi con la giusta competizione, con la giusta intensità, come doveva essere in gara. Anche l’allenamento doveva essere fatto ad altissima intensità. Ha messo nella testa di ognuno di noi il lavoro quotidiano. Avevamo un gruppo veramente straordinario, con la partecipazione del presidente Dino Viola”.
Sulla rivalità con la Juventus.
“Il presidente Viola disse che uscimmo da un incubo. Prima era un confronto diretto, ora commento. Era una Juventus sempre forte, con personaggi che ho conosciuto in nazionale che avevano un grande spessore umano. In campo, però, erano tremendi”.
Perché c’è questa difficoltà a vincere a Roma?
“La differenza delle volte viene anche a un discorso di continuità. La Roma andò a vincere lo scudetto anche l’anno del gol di Turone. È un discorso di dare continuità, nonostante tutto la Roma ha avuto la possibilità di rivincere lo scudetto, lo ha vinto con Capello. In questi ultimi anni era anche organizzata per vincere. Poi sono successe delle cose in campo che vanno a condizionare, bisogna dimostrare maturità, forza e capacità di reagire a certe situazioni per cui a volte ci lasciamo andare. La Roma si sta riorganizzando per tornare a essere supercompetitiva”.