Ranieri: "In Coppa niente turn-over, dobbiamo andare in finale"

20.04.2010 12:43 di  Giulia Spiniello   vedi letture
Ranieri: "In Coppa niente turn-over, dobbiamo andare in finale"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Claudio Ranieri in conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Roma:

Ci sarà turn over?
“No, no, valuterò bene, ho un gran gruppo, ma il turn over no. L’Udinese ci sta aspettando e apsetta questa gara per batterci e andare in finale e partecipare alla coppa europea. Noi dobbiamo andare in finale ed essere determinati e concentrati”.

Il derby ha condizionato il tridente?
“Potrebbe essere una chiave di lettura. Bisogna vedere se non fosse stato il derby come sarebbe andata. Se il derby ha condizionato il tridente può non avere funzionato per quello. Non è bocciato per un tempo in cui non ha funzionato”.


Il gesto di Totti?
“I giocatori entrano nelle case di tutti. Gli sfottò ci sono sempre stati. Mi è piaciuto DI Canio. Tifoso della Lazio che fece un altro tipo di gesto. Se i laziali avessero mostrato una maglietta "scudetto game over"? Fa tutto parte dello spettacolo. Finiamola qui. Sappiamo a Roma cos’è il derby. Primo tempo della Lazio totale, poi abbiamo reagito. Derby vibrante, non bello. Due squadre che volevano vincere a tutti i costi. Io resto con questa immagine”.

È stato anche il derby dei violenti...
“Si dessero appuntamento al Circo Massimo. Parliamo molto di nuovi stadi, ma se non cambia la società possiamo fare quello che volete”.

Da Claudio Martello a Claudio Coraggio per il doppio cambio Totti-De Rossi...
“Non mi sento di aver fatto nulla di coraggioso. Ho cercato di essere lucido. Ho fatto una scelta che poteva portarmi sul Golgota. Ma la ritenevo giusta, l’ho fatta punto e basta. La forza della squadra è il gruppo. Avete visto Totti e De Rossi? Sono corsi in panchina senza farsi la doccia. Poi erano dispiaciuti, guai non fosse così. Ho fatto una mossa che pensavo fosse giusta. Credo che la vera mossa sia stata la parata di Julio Sergio e la reazione dei tifosi che hanno accompagnato i giocatori”.


Ha avuto anche una buona dose di fortuna…
“Mai visto un vincente non fortunato. Uno sfigato non vince niente”.

Farà qualche cambio, magari Doni in porta?
"Lo vedrete domani sera".


La squadra è ancora concentrata dopo il derby vinto in quel modo?
“Dobbiamo vedere domani sera. Ci aspetta una squadra tosta con gran bei giocatori, che gioca bene. Per cui io posso dire che li ho visti bene, ho visto un'euforia positiva, li ho visti concentrati. Ma sono parole e le parole le porta via il vento. Dobbiamo vederli sul campo, è quello che conta più di tutti”.
 

Possibile un turno di riposo a Riise e rivedere in campo Tonetto?
"Possibile".

Come arrivano le due squadre alla partita?
"La Roma ci arriva bene e l'Udinese è totalmente diversa da quella che abbiamo affrontato. Stanno in forma, stanno bene, per cui sarà una partita aperta".


La Coppa resta un ulteriore motivo d'orgoglio o uno scopo?
"Non conosco questa parola. Io sono rimasto malissimo per l'uscita dall'Europa. Sono rimasto molto, ma molto male. Poi magari sarà stato anche un fatto positivo. Adesso mancano cinque partite, quattro di campionato e una di Coppa Italia, faremo di tutto per aggiungerne un'altra. La finale è a Roma, davanti al nostro pubblico. Mi sentirei male a pensare che ci va l'inter e non una squadra romana che si chiama Roma".


Le due partite di Champions tra Inter e Barcellona possono influire sul campionato italiano?
"Non lo so. Le partite di Champions League portano via moltissime energie nervose, però l'Inter l'ha fatto vedere, è una grossa potenza, sta giocando su tre fronti alla grande, e io lo ripeto sono tifoso italiano e farò il tifo per l'Inter".


Domani è il Natale di Roma. Un pensiero sulla città da un allenatore romano e romanista?
"Che dire ai tifosi romani di Roma? Noi romani che viviamo tutti i giorni a Roma ci piace, siamo fieri, siamo orgogliosi della nostra città ma non la conosciamo. Io che sono andato via, tutte le volte che tornavo da "turista", l'amavo ancora di più. Per cui teniamocela da conto. Perchè è unica".


Cosa la preoccupa dell'Udinese?
"Buon periodo di forma, giocatori di grosso spessore, giovani eccellenti. Hanno trovato una stagione no, ma Udine è una piazza serena, una piazza tranquilla. Si è tirata fuori dalla lotta per la retrocessione, ma ha dei giocatori che possono giocare in qualsiasi grandissima squadra".


Ha notato andando in giro per Roma, rispetto anche da parte dei tifosi laziali?
"Mi rispettavano anche prima, giusto ieri ho incontrato due tifosi della Lazio e mi hanno fatto i complimenti. Io credo che bisogna sempre parlare chiaro. Mi metto sempre nel mezzo, faccio l'allenatore della Roma, però cerco di vedere le cose anche dall'altra parte, visto che le cose non sono mai tutte di un colore; bisogna scindere e cercare di essere obiettivi. Ci sono molte persone che ci ascoltano e in questo Liedholm qualcosa, da ragazzo, me lo ha insegnato. Questo è quello che sento dentro e poi evidentemente è anche il mio carattere mi porta a fare questo, per cui cerco di dire le cose che vedo con onestà e naturalezza".


Cosa ha detto il presidente dopo il derby?
"Era contentissima, ha fatto i complimenti a tutti. Era strafelice".