Burdisso: "Momento fantastico per la squadra, a livello personale sono stati due mesi strani"

15.11.2013 19:15 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Fonte: Roma Channel
Burdisso: "Momento fantastico per la squadra, a livello personale sono stati due mesi strani"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Le parole del difensore Nicolas Burdisso, rilasciate ai microfoni di Roma Channel: "Sto bene. Al di là di questo periodo un po' particolare sono sereno e molto tranquillo. Sono felice di questo momento della squadra, siamo primi in classifica e questo deve essere un motivo di gioia per tutti. Devo separare le cose: un conto è il contesto della squadra nel quale io mi identifico pienamente, sia se gioco sia se non gioco; un conto è il discorso personale, individuale, che è un po' diverso. Sono il primo ad essere contento per il livello fatto vedere dalla squadra, sono anche molto contento delle mie prestazioni in queste due partite, a parte quel lancio sbagliato nella partita contro il Sassuolo. Ho vissuto due mesi che non definirei difficili, ma particolari, diversi. Non ho mai fatto dieci partite in panchina senza mai entrare, è strano per me. Ma ho visto da fuori le cose e questo mi ha aiutato a migliorare.

Prima dell'inizio di quest'anno mi ero prefissato degli obiettivi che ho ancora in testa, forse dopo l'infortunio non ho mai detto una cosa che ora mi sento veramente di dire e cioè che ora mi sento davvero bene. Forse questi due mesi mi sono serviti per lasciarmi alle spalle delle cose più mentali che fisiche. Oltre a questo so bene chi sono e dove voglio arrivare. Il recupero è stato un percorso che dovevo fare, non ho preso il mio infortunio come una catastrofe ma come un'opportunità di rialzarmi e tornare e a migliorare. Questo periodo è strano per me ma so dove voglio arrivare e come arrivarci. Per me è troppo importante sentirmi fisicamente e mentalmente bene, forse meglio rispetto a prima dell'infortunio. Il tempo farà il suo lavoro. In questi primi due anni si è cambiato moltissimo e si è arrivato a questo. In campo c'è una squadra forte che sa di esserlo, i componenti si vede che sono sicuri dei propri mezzi e questo è una cosa bella. Non dobbiamo scordarci che siamo all'inizio, dobbiamo mantenere questa mentalità delle prime 10-12 partite che ci ha portato in testa alla classifica. Ma dobbiamo anche iniziare a guardare tutto questo come una cosa più reale e non solo come un'utopia. Quando si fanno annate brutte come le ultime due non è mai colpa di uno, ma a sbagliare sono sempre in molti e quest'anno le cose si sono ribaltate, con giocatori, dirigenti, allenatore e tifosi tutti insieme. Fare quell'errore con il Sassuolo mi è dispiaciuto, oltre naturalmente al gol subito alla fine che è dispiaciuto a tutti. Penso che si sia continuato a vedere una squadra solida e anche a livello personale sono contento, mi sono sentito bene in campo. Mi sono arrabbiato per l'errore ma Morgan è stato bravo, dispiace per il gol perché eravamo in tanti in area e in altre partite questi gol non li prendevamo. Appena un giocatore non gioca si sente meno protagonista, automaticamente inizia a dare meno alla squadra, non dico che entri in confusione ma è un momento difficile, ma è proprio lì che devi iniziare a guardare le cose da fuori e fare quello che hai fatto sempre perché un giocatore importante deve guardare oltre.

Dovevo cambiare anche alcune cose: prima preparavo una partita come se fosse un'unica battaglia, ma non puoi impostare tutte le partite alla stessa maniera. Devi sapere che ci sono partite da giocare in una maniera e partire da giocare in un'altra. E questo è un cambiamento che sto cercando di fare. Garcia? Ha puntato sul dialogo dal primo giorno, ha scommesso sul gruppo e penso si sia visto. In alcuni momenti è dovuto entrare un giocatore che magari giocava meno e il risultato è cambiato pochissimo. Io cerco di parlare di cose concrete, lui conosce la mia esperienza e se gli serve qualche consiglio sono sempre a disposizione. Mi piace anche parlare con quelli che giocano di meno e quelli che sono inc.....i. L'ho sempre fatto, è una cosa che mi piace oltre che ovviamente a giocare. Obiettivi? Cerco di dare il meglio di me, mi sento molto bene fisicamente. Un giocatore infortunato che recupera è un giocatore riposato. Guardiamo Totti: dopo gli infortuni dà sempre il meglio di sé. Non sono un giocatore preparato a non giocare, quando ho avuto questo incidente ero titolare nella Nazionale e nella Roma. Io voglio giocare, sono una grande squadra come la Roma e ho come obiettivo quello di andare al Mondiale. Jedvaj e Romagnoli? Hanno grande qualità, il mister a livello difensivo cambia poco quindi a dato loro pochissime possibilità ma loro devono farsi trovare pronti, succede così. Il mister e la squadra potranno aiutarti ma dovrai essere pronto. Ci saranno delle partite in cui avremo bisogno di loro, hanno fame e voglia di lavorare. Benatia e Castan hanno fatto veramente bene, non hanno lasciato a nessuno la possibilità di inserirsi. In queste 12 partite sono stati straordinari. I due pareggi? A Torino è stata una partita tosta, ci hanno messo in difficoltà nel secondo tempo e oltre al gol hanno avuto poche occasioni. Noi ci siamo svegliati un po' tardi e pensavamo di poter gestire la partita da subito, cosa che dall'inizio dell'anno non avevamo mai fatto. Col Sassuolo siamo stati sfortunati a non chiuderla, alla fine se non chiudi lasci la possibilità che succeda quello che poi è accaduto. Dobbiamo imparare dagli erori per non ripeterle, perché questi sono punti importanti. Il fallo di Meggiorini su Benatia? Secondo me c'è, non è stato fischiato ma se Mehdi è caduto a terra vuol dire che la spinta c'era. Siamo forti, abbiamo avuto un periodo sfortunato con tanti attaccanti fuori ma ora rientreranno giocatori importanti come Destro.

Il Mondiale? Sarà speciale, per un Argentino è come se un italiano lo giocasse in Francia. sarebbe bellissimo andarci, ho avuto la fortuna di giocare due Mondiali ma questo è speciale anche per l'età che ho. Credo sia il momento giusto per disputare una competizione del genere. Ho scelto due volte di venire qui per dare soddisfazioni a tutti questi tifosi. Quando ci sono contestazioni non le accetto, non mi piacciono e quando non hai ancora vinto niente ma stai facendo bene mi piace guardare le cose con equilibrio. Dal 26 maggio siamo rimasti in pochi, ci ha colpito tantissimo e ci ha dato una spinta per ripartire. E' stato un ritiro difficile a Brunico, però ai tifosi romanisti basta dare poco e loro iniziano a tifare ed è questo che li rende speciali. Il mio futuro? E' presto per parlarne, voglio giocare come tutti i calciatori. Ho degli obiettivi e mi sento vicino a raggiungerli. Sono sempre a disposizione dell'allenatore e speriamo che la squadra continui questa marcia".