Balzaretti: "La Roma ha le armi per giocarsela con l'Ajax. Il gol nel derby e la semifinale con il Liverpool i ricordi più belli"
Federico Balzaretti, ex calciatore della Roma e attuale commentatore DAZN, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport nella trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:
Un suo giudizio sulla Serie A?
“Le prime sette in classifica me le aspettavo: l’Inter è sempre stata favorita perché il lavoro fatto da Conte lo scorso anno è in continuità con quello di questa stagione invece la Juventus già stava cambiando e mi aspettavo che potesse avere qualche difficoltà in più. In linea generale la classifica rispecchia i valori del campionato. Il Covid ha condizionato tutto, gli allenatori dovevano essere bravi quest’anno a lavorare con tutto il gruppo, vi è una difficoltà generale perché nessuno ha fatto la preparazione e tutte le squadre hanno avuto molteplici impegni”.
Quanto si riflette nei giocatori la sfiducia generale causata dalla pandemia?
“Ogni volta che incrocio i dirigenti a bordo campo chiedo se si sono abituati a giocare senza pubblico sperando che non sia così, non vorrei che i giocatori si abituassero perché il pubblico ti dà tantissimo. Se in una giornata si è particolarmente sottotono la gente ti sprona a dare qualcosa in più e senza è difficile, il pubblico ti dà tanta emotività. Tuttavia non per tutti è così, ci sono dei giocatori che sono più tranquilli e che magari si sentono di osare di più senza nessuno che ti fischia. Il pubblico può condizionare in entrambi i modi, dal mio punto di vista in positivo”.
Nell’intervista che ha fatto a Fonseca il tecnico della Roma ha parlato di “attitudine della squadra con il pallone”, un aspetto fondamentale nell’idea di calcio del portoghese: credi che abbia modificato in parte questo principio adattandosi al calcio italiano?
“Fonseca ha meno ossessione del possesso palla rispetto alla prima stagione, quest’anno la squadra è più verticale e forte in transizione, la Roma nel gioco diretto ha fatto più goal e su questo il tecnico ha detto di averci lavorato tantissimo. La squadra quando riparte e recupera palla arriva con qualità nella porta avversaria. Fonseca crede che la Roma sia capace di fare possesso palla ma quando deve difendere basso fa fatica, su questo ci si deve ancora lavorare. La Roma nelle ultime due partite perse faceva fatica a leggere le posizioni”.
A cosa è dovuta la sofferenza della Roma con le “grandi”?
“Credo sia dovuto ad un blocco mentale, non penso che la Roma abbia una rosa inferiore ma continua a non vincere con le big. Gli scontri diretti permettono di tararsi e di prendere consapevolezza. La Roma cerca di fare la propria partita, giocano più alti e sono portati a proporre gioco e questo contro squadre di pari livello ti porta a concedere di più e quindi a rischiare maggiormente”.
Quali possono essere i fattori che favoriscono una crescita mentale all’interno di un gruppo?
“Si deve sempre ragionare in termini di squadra, l’allenatore può preparare quanto vuole una partita ma sono i giocatori che vanno in campo. Imparare a gestire i momenti negativi è importante perché quando si ripresentano si è in grado di trasformarli in positivi. Bisogna prendere consapevolezza vincendo le partite importanti perché te la porti dietro”.
Che cosa ne pensa del sorteggio con l’Ajax?
“L’Ajax e la Roma sono squadre simili che amano pressare alte e proporre calcio anche se le caratteristiche tecniche sono diverse. La Roma in transizione è molto forte e l’Ajax contro ritmo ed intensità è una squadra che soffre. La Roma ha le armi per giocarsela”.
Un tuo ricordo con la maglia giallorossa?
“Ne ho tanti senza dubbio, il goal al derby e la semifinale di Champions League contro il Liverpool da dirigente sportivo. Più di tutto noi calciatori ricordiamo il gruppo squadra e il calore della gente”.