Cagliari-Roma 0-1 - Da Zero a Dieci - Alisson ricorre all'ipnosi, la sana follia di Kolarov e l'inedito cinismo
0 – Zero distrazioni. Nonostante il logorante impegno europeo, la Roma pur scarica ottiene tre punti fondamentali. Dritti fino alla meta.
1 – Il tiro finito nello specchio della porta in tutta la partita. Un tiro, un gol. Una rarità in casa Roma.
2 – Le gare al termine di una stagione estenuante. Tocca raschiare il fondo del barile per trovare le ultime energie rimaste.
3 – Nei tre davanti o nei tre di centrocampo, Gerson dove lo metti sta. Produce due passaggi chiave e protegge bene il pallone. Diligente in fase difensiva, fa il massimo in un ruolo non suo, come quello di esterno alto a sinistra. Nel finale, usa le maniere forti su Deiola, rischiando tantissimo. Spavaldo.
4 – I punti di distacco dell'Inter dalla Roma. Un vantaggio abbastanza rassicurante.
5 – I cambi rispetto alla gara con il Liverpool. Per necessità o convinzione, Di Francesco ha dovuto rivoluzionare l'undici iniziale, portando comunque a casa i tre punti.
6 – Alla prestazione di Gonalons. Avrebbe anche meritato qualcosina in più se, nel finale, non avesse perso un pallone velenosissimo, costringendo Gerson a rischiare il tutto per tutto in area di rigore.
7 – Tra le sette meraviglie del mondo inseriranno anche l'intervento di Kolarov su Farias. Un folle, un pazzo scatenato, 9 volte su 10 un intervento del genere finisce con un fallo. Lui prende palla in maniera pulita e signorile.
8 – Al coraggio di Capradossi, buttato nella mischia all'ultimo e autore di una gara caparbia. Un paio di disattenzioni ma anche tante buone chiusure. L'incoscienza della gioventù.
9 – Allo spirito di sacrificio di Dzeko, che tiene palla più che può pur di portare a casa una partita sporca, sporchissima.
10 – Alla capacità di Alisson di fronteggiare qualsiasi situazione. Para i tiri avversari, para i tiri dei propri compagni e quando la situazione è veramente troppo brutta ipnotizza Farias, che inciampa da solo a tu per tu col brasiliano. Eclettico.