Guidolin: "I tifosi della Roma a Parma? Non sono usate sempre le stesse valutazioni"
Il mister del Parma, Francesco Guidolin ha incontrato i giornalisti per analizzare la partita di sabato tra la sua squadra e la Roma di Ranieri.
Domenica arriva la Roma, per forza di cose vedremo un Parma imbottito di giovani?
"Adesso dobbiamo fare il conto delle persone a disposizione, ma certamente qualche giovane ci sarà".
In serie A si parla molto di dettagli, lei ha ammesso d'aver ritardato il cambio di Lunardini...
"Ho tenuto in campo due attaccanti, sperando di andare a riposo con il vantaggio perché mi dispiaceva sacrificarne uno. I nostri due attaccanti centrali non possono però coprire una fascia, ci si impegnano ma non hanno le caratteristiche di un tornante. Con un uomo solo davanti facciamo fatica e dovevamo cercare di coprire lo spazio, ma era un po' come tirare una coperta corta. Molti allenatori avrebbero fatto un cambio subito, e in passato l'ho fatto anch'io, se questa volta ho sbagliato non ho problemi ad ammetterlo".
Ha portato Gigli in panchina ed il caso ha voluto giocasse un tempo, ma il giorno prima il ragazzo aveva disputato una partita intera.
"Anche queste sono cose che non accadono quasi mai, allora si dovrebbe avere la sfontatezza, che io non ho, di dire ai colleghi della Primavera, che si sta giocando i play off, di non far giocare questo o quel giocatore. Io questo pelo non ce l'ho e cose del genere possono succedere. Inoltre, dopo l'errore, Gigli ha fatto la sua partita. L'ho lasciato giocare in Primavera il giorno prima e non me ne pento".
Come giudica l'accoglienza al Dall'Ara, dove accanto a chi l'ha contestata c'era anche qualcuno che l'ha applaudita per quanto fatto in passato?
"Mi ha fatto piacere. In sala stampa mi hanno detto che quegli applausi erano per me, cosa di cui non ero certo. Come dico sempre il tempo è galantuomo, ma comunque non si possono cambiare le idee di tutti. Ho sempre lasciato ottimi ricordi nelle città in cui ho lavorato e mi dispiace che lì sia così, ma francamente il problema non è mio ma loro".
Un giudizio sulla trasferta aperta ai tifosi della Roma dopo quanto successo nel derby con la Lazio?
"Ho la sensazione che sotto questo aspetto non siano usate sempre le stesse valutazioni. E' giusto che il calcio sia aperto ai tifosi, perché senza di loro il calcio perde. Però dovrebbero essere considerati tutti alla stessa maniera. Se ci sono delle regole vanno rispettate e dovrebbe essere per tutti".
Quanto c'è di suo nei viaggi in Sudamerica fatti per visionare giovani promesse?
"Questo è un lavoro che prescinde dalle indicazioni di un tecnico, è un lavoro di conoscenza a largo raggio che una società è giusto che faccia. Poi ci si confronta dopo insieme ai dirigenti che sono andati. E' un dovere che si allarghino le conoscenze".
Leonardi ha detto che le lamentele del Bologna sono servite ad influenzare l'arbitro, crede che cose di questo genere possano influire?
"Non credo, Non dovrebbe essere. Mi chiedo se gli arbitri leggano tutto quello che viene scritto. Se fossi un arbitro non leggerei nulla alla vigilia di una partita che devo dirigere. Tutte le persone sono condizionabili e per questo non leggerei nulla. Questa abitudine del tutto italiana, ma non solo, diciamo latina, è un'abitudine sbagliata che mi trova in disaccordo. Non credo che le tre squadre che retrocederanno lo facciano non perché non si sono lamentate bene, ma perché hanno fatto meno punti. La fortuna di una squadra si costruisce attraverso il lavoro e non con le lamentele".
Partite importanti, come Barcellona-Inter, possono essere usate per spiagate movimenti particolari?
"Tempo fa ho fatto vedere come si muovono gli attaccanti del Manchester United in fase di possesso o di non possesso ed è sicuramente un mezzo che utilizzo spesso per fare dei paragoni ed aprire delle discussioni sui vari reparti e sui vari modi di giocare. E' una cosa molto importante per un ragazzo giovane, analizzare attentamente ciò che fanno i giocatori di altissimo livello non può che essere di aiuto per la loro crescita. E' una possibilità che utilizzo spesso".