Squalifica Mourinho, due pesi e due misure rispetto a Lulic e Pinamonti
Il Tribunale Federale Nazionale ha squalificato Mourinho per 10 giorni da scontare dalla 1ª giornata di campionato, quindi a partire dal weekend del 19-20 agosto. Sin qui nulla di strano se non si paragona questa decisione rispetto ad altre due avvenute in passato.
SQUALIFICA MOURINHO, LULIC FERMATO A NATALE – Il primo caso analogo che viene in mente è quello relativo a Senad Lulic. Nel postpartita di un derby perso 2-0 dalla Lazio del dicembre 2016, l’ex terzino parlò così di Rüdiger, difensore della Roma in quei tempi: “Quando era allo Stoccarda vendeva calzini e cinture”. Espressioni di chiaro stampo razzista che costarono a Lulic una squalifica di 20 giorni. In quel caso, però, la sanzione partì dal giorno effettivo in cui fu ufficializzata (22 dicembre), cosicché Lulic saltò solamente la sfida contro il Crotone, prima gara dopo le festività natalizie. Emblematico il commento di Spalletti: “Salterà Santo Stefano, San Silvestro e il Crotone”.
SQUALIFICA MOURINHO, IL “RECORD” DI PINAMONTI – In tempi più recenti, invece, un caso forse ancora più eclatante. Il 15 ottobre scorso dopo Atalanta-Sassuolo, l’attaccante neroverde Andrea Pinamonti aveva rivolto parole offensive verso un ufficiale dell’antidoping. Successivamente, il calciatore aveva patteggiato venendo così squalificato per 20 giorni, in sintesi dal 21 novembre al 10 dicembre. Anche qui nulla di strano se non per il fatto che, in quel lasso di tempo, il campionato era fermo per i Mondiali in Qatar. Dunque, Pinamonti ha scontato una squalifica in un tempo “morto”, potendosi tranquillamente allenare con il Sassuolo.