La parabola ascendente di Juan Jesus: da ultimo della fila a prima risorsa per Di Francesco
Con l’acquisto di Patrik Schick dalla Sampdoria si è chiuso ufficialmente il mercato in entrata della società giallorossa. Ciò a conferma con quanto aveva dichiarato Monchi durante la presentazione dell’attaccante ceco ("questa è l'ultima presentazione di questo mercato, per cui non ci saranno altri calciatori”). Fino alla chiusura ufficiale del calciomercato, però, un reparto che i tifosi pensavano di dover/poter puntellare era quello difensivo, orfano di un leader all’altezza dell’ex giallorosso Rüdiger, approdato al Chelsea. A questa mancanza, però, fa da contraltare la rinascita o quantomeno il diverso atteggiamento mostrato in campo, in queste prime uscite della squadra, da Juan Jesus, fino all’anno passato utilizzato solo in casi di estrema emergenza (spesse volte da terzino).
L’ex difensore dell’Inter, infatti, contro l’Atalanta è risultato essere uno tra i migliori in campo per atteggiamento, senso della posizione e tempismo negli interventi, riuscendo ad annullare il giovane Petagna. La prestazione sfoderata contro la sua ex squadra, invece, non è giudicabile a causa del forte adattamento del centrale sull’out di destra. Ecco quindi che il mancato arrivo di un ulteriore difensore centrale potrebbe essere letto attraverso la garanzia che il brasiliano ha fornito (e sta fornendo), in questi primi mesi di Roma, a Eusebio Di Francesco. La sua stagione quindi si preannuncia, in un certo senso, diversa rispetto alla precedente, soprattutto per maggior minutaggio in campo a cui andrà incontro, non dimenticando, infine, lo stimolo che può dare la voglia di giocare il prossimo Mondiale di Russia nel 2018 con il Brasile ("cerco di fare il mio meglio e se il CT mi chiamerà ne sarò felice”).