L'anticipo delle 12.30, una vera maledizione per i giallorossi e per Juan
Tre partite di campionato alle 12.30, raccogliendo il magro bottino di appena due punti sui sei a disposizione. Se non è un'allergia, quella della Roma per il lunch match domenicale, poco ci manca. Con l'aggravante, tra l'altro, di averle dovute giocare tutte in trasferta. Primo appuntamento dei giallorossi all'ora di pranzo, quello del 24 ottobre 2010 al Tardini di Parma, con Ranieri in panchina. Finisce 0-0, in assoluto una delle peggiori prestazioni nell'intero arco stagionale. Non va meglio il 9 gennaio di quest'anno, ultimo turno d'andata e prima uscita del 2011. Di scena a Marassi contro la Sampdoria, arriva un'umiliante sconfitta esterna (2-1 per i blucerchiati), che acuisce ulteriormente la crisi di gioco e risultati della formazione romanista.
E che, soprattutto, inizia ad incrinare il rapporto - sino a quel punto saldo - tra Ranieri e lo spogliatoio. I grossolani strafalcioni difensivi di Juan, aggiunti agli errori arbitrali (vedi il rosso diretto a Julio Sergio nell'azione del rigore del momentaneo 1-1 doriano), oltre al raddoppio avversario ad opera dell'ex Guberti, rendono ancora più pesante da digerire il lunch match romanista. Passano due mesi e mezzo ed eccoci a Firenze questa mattina: neanche Montella, per quanto mai sconfitto in campionato dal suo esordio in panchina, riesce a sovvertire il trend negativo della Roma nell'anticipo delle 12.30 domenicali. Anche al Franchi un pari, due a due, e un'altra giornataccia per Juan come a Genova. Una vera macumba, una maledizione senza se e senza ma. Peró una consolazione c'è. A meno di nuovi scherzi del calendario, quella di questa mattina all'Artemio Franchi è stata l'ultima.