Tommaso Guccione: "Il pranzo a Boston con i giocatori l'esperienza più eccitante della mia vita"
Tommaso Guccione, giovane tifoso della Roma che ha avuto l'opportunità di incontrare i suoi idoli durante la tournée negli Stati Uniti, ha raccontato la sua esperienza al sito ufficiale asroma.com.
"Quella di Boston è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Quando la Roma si trovata in Tour in Nord America, io ero ospite qualche settimana in Massachusetts da alcuni parenti e ne approfittavo per seguire un corso estivo, ma, nonostante non avessi chi mi accompagnasse, ho deciso di non perdere l’occasione per vedere dal vivo i miei giocatori. Così sono partito alle 8 di mattina con un treno che mi ja portato a Boston, poi un paio di linee di metro e alla fine ecco incampi di Harvard dove la squadra di Spalletti si doveva allenare. A dir la verità, quel giorno quando sono arrivato al campo non c’era nessuno, visto che l’allenamento era stato spostato al pomeriggio e allora, sapendo che la squadra era lì vicino in hotel, ho raggiunto a piedi l'albergo. Era poco prima di pranzo e, grazie ad una famiglia di americani, sono riuscito ad entrare nella lobby e a conoscere un po’ di persone dello staff media e a scattare qualche foto con i giocatori e con il presidente Pallotta. Io ero già contentissimo, ma poi, quando la squadra è andata a pranzo, ero fuori dalla struttura vetrata dell’albergo e mi sono avvicinato per vedere meglio i giocatori che entravano nella sala per mangiare e, proprio in quel momento, è successa una cosa che non scorderò mai. Il presidente Pallotta mi ha fatto cenno di entrare nella sala da pranzo della squadra a mangiare con tutti! Io all’inizio non credevo che stesse parlando davvero con me, ma invece il fortunato ero proprio io: che emozione!. Mi sono seduto a mangiare anche con Pallotta e abbiamo fatto due chiacchiere su di me e sulla mia passione per la Roma. Prima mi avevano fatto sedere proprio in mezzo ai giocatori, vicino al Capitano e a tutti gli altri: i ragazzi mi hanno fatto stare davvero a mio agio, abbiamo scambiato due parole e hanno fatto qualche battuta perché mangiavo tanto! A fine pranzo Radja Nainggolan, forse perché aveva saputo che vivevo in Belgio nonostante fossi italiano, mi ha anche regalato anche la sua maglia: è salito in camera e me l'ha portata, con tanto di autografo e dedica. Fenomenale. Quello che ho notato in quei momenti è soprattutto stato il lato umano dei calciatori, che spesso sono presentati in maniera non corretta da molti mass media. Insomma, è stata l’ora più bella di sempre per me!. A distanza di mesi, la sera vado a letto e penso cavolo, ho visto dal vivo Totti, De Rossi, la mia squadra del cuore e ho pranzato con loro!. Per me è stata una cosa pazzesca, una emozione fortissima. Quando dopo qualche settimana sono tornato a scuola in Belgio, ovviamente tutti avevano visto i video che erano stati postati sulla pagina Facebook della Roma e la foto sul sito ufficiale: per me è stato un momento un po’ di gloria. Ripeto, un giorno che non dimenticherò mai".
Queste le dichiarazioni del presidente James Pallotta.
“Senza tifosi, non esiste la squadra. Ho sempre pensato in maniera inclusiva e ho sempre trascorso molto tempo a portare avanti opere di beneficenza negli Stati Uniti attraverso programmi dedicati ai bambini – come stiamo facendo qui con Roma Cares. Le reazioni e le emozioni dei bambini ti riportano a delle atmosfere simili a quelle del Natale. Avere la possibilità chiedere, in qualità di proprietario, a Francesco e Daniele è possibile far pranzare questo bambino assieme a voi? e sentire che rispondono sì, certamente, è una cosa impagabile. E quando vedi quel bambino mangiare, contento, perché sta vivendo il momento migliore della sua vita pensi che alla fine è questo il nostro obiettivo”.