Tahirovic: "L'Ajax è il miglior club per un giovane. Mou è il miglior allenatore difensivo al mondo, qui si gioca in modo diverso"

29.08.2023 16:00 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Tahirovic: "L'Ajax è il miglior club per un giovane. Mou è il miglior allenatore difensivo al mondo, qui si gioca in modo diverso"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca 2023

L'ex centrocampista della Roma Benjamin Tahirovic ha rilasciato un'intervista al portale olandese vi.nl. Tra i vari argomenti, il bosniaco ha raccontato il suo percorso alla Roma e il passaggio all'Ajax. Questo uno stralcio delle sue parole:

«Al mio primo allenamento in Italia l'allenatore dell'Under 18 venne da me e disse che sapeva che ero un attaccante, ma che al club pensavano che dovessi diventare un centrocampista. Più di un anno e mezzo dopo il mio arrivo alla Roma, sono entrato in prima squadra sotto la guida di José Mourinho, il miglior allenatore difensivo della storia, del mondo».

Sul suo passaggio all'Ajax:
«Quando ero in Nazionale è arrivata la chiamata del mio procuratore. Ha detto che se avessi voluto sarei potuto andare all'Ajax. Ho detto subito: "non devo pensarci un secondo, chiudi il trasferimento e basta". Perché non c'è club migliore dell'Ajax per un giovane giocatore. Da nessuna parte si può crescere così bene come qui, basta guardare tutti gli esempi del passato lontano e recente - ha raccontato -. L'Ajax è anche un fantastico trampolino di lancio verso i vertici assoluti, perché da qui i giocatori vanno al Barcellona e al Real Madrid. Anche la prospettiva di giocare davanti a 50.000 persone ogni settimana mi rendeva molto emozionato. Questo crea pressione per giocare e posso godermelo, perché la pressione tira fuori il meglio di me».

Sulle differenze tra il calcio italiano e quello olandese:
«Lì ci si allena molto di più senza palla, tatticamente e difensivamente. Qui è molto più con la palla, mi piace. Anche questa è una grande differenza: con l'Ajax cerchiamo di riconquistare la palla più in alto possibile quando l'abbiamo persa, mentre con la Roma eravamo in un blocco basso senza palla. Dare la palla agli avversari, tanto tanto non possono segnare da quaranta metri, era l'idea».