Santarini: "Non ci si può privare di un campione come Totti"
L'ex calciatore della Roma Sergio Santarini, 429 presenze in 13 anni, ha parlato sulle frequenze di Centro Suono Sport del prossimo impegno dei giallorossi contro l'Inter e delle difficoltà incontrate in questo avvio di stagione:
Questa è la Roma più sperimentale che ricorda?
"Al di là delle prove sperimentali con i nuovi acquisti in campo, i risultati non sono stati ottimali a causa della tattica di gioco poco entusiasmante di Luis Enrique".
Quanto tempo ci mette la squadra a capire quali sono i meccanismi dell'allenatore?
"Sono stato calciatore e ho sempre fatto quello che mi ha suggerito il mister. Non ho mai creduto che una squadra si possa fare mettendo in campo schemi facilissimi che si provano in allenamento. Il bravo allenatore è colui che mette d'accordo undici giocatori facendone un'unica testa".
Quanta pazienza serve?
"La pazienza è una virtù dell'allenatore, io ho avuto Liedholm, un grande esempio di tolleranza; tutti i grandi allenatori dovrebbero esserne dotati. I calciatori non vanno intimoriti ma capiti. Il mister deve trovare il filo comune che lega la squadra e li porta a giocare al meglio".
Lei ha giocato 13 stagioni nella Roma, cosa si sente di dire a Francesco Totti, ultimamente bersaglio di molte critiche?
"Totti se sta bene fisicamente è e sarà sempre il grande condottiero della Roma, è chiaro che non ci si può privare di un campione come lui".
Inter-Roma, che partita si aspetta?
"Sono entrambe due squadre con grossi problemi psicologici, come del resto la maggior parte delle squadre del campionato italiano in questo momento. Chi riuscirà per primo a superare le difficoltà, porterà a casa il risultato".