Norma sugli extracomunitari: ecco tutti i pareri degli addetti ai lavori
Ecco tutti i pareri degli addetti ai lavori riguardo la norma extracomunitari - che sta facendo tanto discutere - raccolti da Tuttomercatoweb.com.
Larini, ds Udinese: "Noi come Udinese siamo parte in causa perché storicamente peschiamo all'estero. E' chiaro che è un qualcosa che ci penalizza. L'ottimale sarebbe tornare a qualche anno fa con l'apertura totale, poi è tornata questa chiusura limitata. Con l'eliminazione dell'Italia ai mondiali si chiuse agli extracomunitari, ma non ha molto senso. Quella dell'Italia era una giustificazione banale. Le altre nazioni sono più avanti di noi. In Italia si parla di abbassamento dell'età mentre negli altri paesi ci sono squadra, diciamo cuscinetto, che le ospitano. Molti giovani vanno in Lega Pro non pronti, con tecnici che dopo due-tre sconfitte vengono esonerati e quindi si affidano alla certezza dei veterani. In Spagna tutti i club della Liga hanno una squadra B in seconda o terza divisione per far crescere i propri giovani e farli maturare con un programma di crescita. In Italia si interrompe tutto dopo la Primavera con il rischio di perdere tutti i giocatori non ancora pronti del tutto".
Silvio Pagliari, agente Fifa: "Io direi che non ci sono regole se un club lavora bene, come nel caso di Udinese e Atalanta. Il discorso extracomunitario potrebbe andare avanti per ore. Nella distinta potrebbe esserci un numero di italiani e di extracomunitari. La realtà è che bisogna dare fiducia ai tecnici e ai giocatori, come ad esempio Sanchez che è stato aspettato dalla società friulana. Per i giovani c'è la necessità di giocare, lo dico sempre: meglio un campionato in una categoria inferiore ma con la sicurezza di giocare".
Malù Mpansikatu, ds Congo: "E' una legge che fa rabbrividire, essendo anche l'unico dirigente italiano africano diplomato in Italia. In altri paesi europei è una cosa assorbita da decenni, la limitazione degli extracomuntari è qualcosa di inspiegabile. Non capisco che cosa possa cambiare per la nazionale italiana se a differenza di un africano scendano in campo magari dieci francesi che sono comunitari ma comunque non italiani. Posso prendere tanti brasiliani che per un cavillo sono italiani. Gli extracomunitari danno anche appeal perché se in un club gioca ad esempio il capitano della Bolivia, i media di quel paese ti seguono e magari comprano anche i diritti per il tuo campionato. Lo straniero che merita è un valore aggiunto, ad esempio Constant permetterà al Chievo di fare una grande plusvalenza".
Zamagna, ds Atalanta: "Quattro osservatori girano il mondo senza sosta alla ricerca di talenti, il mercato è ovunque e per questo la normativa degli extracomunitari deve essere modificata per valorizzare sempre di più anche l'area scouting. Anche l'arrivo di Pierpaolo Marino può aiutarci in questo senso ma c'è bisogno di un cambiamento".
Marino, direttore area tecnica Atalanta: "Sul regolamento riguardante gli extracomunitari c'è un leggero razzismo. Si dice che il limite serve per preservare le nazionali ma non è proprio così. La realtà è che in questo modo non possiamo competere in Europa e infatti non siamo a livelli di Liga e Premier. Abete sta riuscendo a ricucire il rapporto con l'Aic per ottenere il secondo extracomunitario che l'anno scorso non dimentichiamo è costato a qualche squadra il mancato tesseramento di giocatori importanti come Armero che il Parma non ha potuto prendere ed è andato all'Udinese. Avere maggiori possibilità di tesserare africani o sudamericani darebbe maggiori possibilità ai club di essere competitivi, anche sul prezzo dei giocatori che per ora sono esorbitanti. Per questo i club ora devono trovare artifici come i prestiti finti con obblighi di riscatto o scambi di fantasia. Anche se poi i club dovranno spiegare perché non viene messo a bilancio subito un acquisto obbligatorio che è nascosto da un prestito. Agli extracomunitari non può essere impedito di tesserarsi come gli europei, quindi i maggiori esperti di diritto sportivo sono a lavoro per valutare queste decisioni. Gli extracomuntiari, se scelti bene, possono dare un contributo importantissimo al campionato. Anche per noi l'errore è dietro l'angolo e a tutti capitano scelte sbagliate".