Mazzone: "Con Luis Enrique per un altro mese, se sbaglia dentro Ancelotti"
L'ex allenatore di Roma e Brescia, Carlo Mazzone, è intervenuto ai microfoni di Radio Ies, durante la trasmissione "A tutto campo", rilasciando dichiarazioni sul momento della Roma e su Luis Enrique. Ecco le parole dell'ex tecnico.
Sulla Roma - Non rimango meravigliato. Ma cosa ci aspettavamo? Che al pronti via ci gioavamo lo scudetto? E' cambiata la società, il tecnico, i giocatori, la filosofia. Sono stati presi giovani di grande prospettiva, bisogna farli crescere, poi ci faranno vincere. Mi sorprendo per la sorpresa. Per carità, due o tre punti in più ci potevano stare.
Sul progetto - Quando leggevo sul giornale di questo famoso "progetto" ho capito da subito che tifosi e critici per primi dovevano stare vicini ai giovani, solo così si potevano, e si potranno, ottenere risultati. D'altronde se si vuole essere protagonisti da subito, non si può puntare su così tanti ragazzi giovani, per quanto hanno tutti un grande futuro davanti. C'è bisogno di tempo. A Roma fare calcio non è una passeggiata, e ve lo dice uno che ha girato l'Italia. Dobbiamo avere pazienza, lo so che suona come una bestemmia nel mondo del calcio e sopratutto a Roma. Intanto faccio un plauso ai tifosi, per come si sono comportati finora.
Su Luis Enrique - Non si può di certo dire che ha fatto bene, ma neanche che ha combinato grandi disastri. La situazione è ribaltabile. Luis Enrique conosce il calcio, lo conosce davvero e in parte lo si vede, perchè questa squadra gioca a pallone. Ora si parla tanto del tecnico, e forse troppo poco dei giocatori. Bisogna staccare un attimo cone le critiche. Se dovessi dare un consiglio ai dirigenti, sarebbe: "abbiate pazienza". Se poi tra un mese i problemi rimangono invariati, allora è chiaro che la società dovrà intervenire. Ma se si intervenisse subito, si dimostrerebbe che la Roma non è pronta per proporre un calcio di livello, internazionale. Adesso il tecnico deve pensare solamente a preparare questa "partitaccia" contro la Juventus. Se arriva una vittoria, si fa festa.
Per il dopo Enrique - Quando ad inizio stagione mi chiesero un nome, io dissi Carlo Ancelotti. Conosce Roma, parla con i dirigenti, sa come muoversi. Ma non so se realmente può venire.