Marino: "Se le italiane non si sbrigano, Kessié potrebbe finire all'estero"
Ai microfoni di Worldsoccerscouting.net, Pierpaolo Marino ha parlato della situazione di Franck Kessié e di Luciano Spalletti.
Che impressione le ha fatto Kessie la prima volta che l’ha visto?
“Il giocatore l’aveva scoperto Maurizio Costanzi, successore di Favini. Era arrivato per fare un provino ed è rimasto dopo l’ok di Colantuono. Avevo notato subito la grande fisicità: all’inizio giocava da difensore e come tutti gli africani che arrivano in Italia aveva limiti dal punto di vista tattico. Credo che la sua fortuna l’abbia fatto Drago quando a Cesena l’ha spostato centrocampista: in quel ruolo è esploso. Quando era in bianconero mi aveva chiamato il Monaco, poi sfumò tutto perché già ai tempi chiedevamo tanti soldi per il giocatore”.
Si parla di un testa a testa tra Roma e Milan, quale sarà secondo lei il suo futuro?
“Se le italiane non si sbrigano, potrebbero andare all’estero. Alcuni intermediari inglesi mi hanno chiamato per chiedermi informazioni sul giocatore e stanno spingendo molto”.
Lei non ha scoperto solo giocatori, ma anche allenatori. Portò Spalletti a Udine, per esempio.
“L’ho rilanciato dopo due retrocessioni con Venezia e Sampdoria. Gli ho dato fiducia in un momento difficile della sua carriera. Mi ricordo che giocammo la prima partita a Reggio Calabria con la Reggina: vincevamo 1-0, poi al 93’ ci segnò Taibi di testa. Lui venne da me e mi disse: Hai preso l’allenatore più sfigato d’Italia".
C’è un aneddoto che la lega a Spalletti?
“Sono diventato pelato per colpa sua: prima di un Modena-Udinese lui era convinto di vincere e mi disse: ‘Se vinciamo ti devi fare pelato come me’. E alla fine vincemmo”.
Che idea si è fatto della vicenda Totti?
“È sempre difficile l’addio di grandi giocatori: qualche errore nella comunicazione c’è stato da parte di tutti, forse il meno colpevole è Totti che è rimasto più zitto degli altri”.